IL CASO

Nella sua lettera Madé non usa mai la parola “fratello” per riferirsi a Benno

La giovane medico: “Nessuna condanna potrà compensare quello che mi è stato tolto”

LA LETTERA - Madé Neumair: “Non credo al pentimento di Benno”


Stefan Wallisch


BOLZANO. Il 4 gennaio Madé Neumair non ha perso solo i suoi genitori, ma anche suo fratello. Subito dopo il delitto la 26enne nutriva già sospetti nei confronti di Benno. Erano infatti troppe le contraddizioni e troppo evidente la freddezza con la quale affrontava l'improvvisa scomparsa del padre e della madre. Aveva condiviso le sue impressioni con gli inquirenti, ora - dopo oltre due mesi di silenzio - Madé, in una lettera pubblica, ha fatto sapere di non credere "ad un sentimento di pentimento da parte di Benno".

La voragine che si è aperta in queste settimane tra i due viene testimoniata anche dal fatto che Madé nella lunga lettera, inviata dal suo avvocato Carlo Bertacchi alla stampa, parla di "Benno N." e mai di suo "fratello". Scrive anche di "mia mamma e mio papà" e mai l'aggettivo possessivo al plurale.

La giovane medico ha appreso solo ieri (8 marzo) della confessione di Benno, che era avvenuta un mese fa, ma era stata segretata. Secondo lei, "ci vuole ben poco a capire che la sua confessione, resa immediatamente dopo il ritrovamento del corpo senza vita di una delle sue due vittime, che presentava ovvi segni di violenza, fosse a quel punto un passo dovuto al quadro indiziario a suo carico e non 'l'effetto di una dissoluzione, o schianto, di tutte le difese di negazione e di rimozione, attuate nella settimane successive ai fatti'", come sostenuto ieri dai legali del fratello.

Benno Neumair confessa l'omicidio dei genitori

La coppia bolzanina era scomparsa il 4 gennaio: trovato nell'Adige il corpo della donna

Secondo Madé, "l'indicibile fatto che Benno Neumair abbia ucciso a sangue freddo la mia mamma e il mio papà la sera del 4 gennaio, per me è stato violentemente e dolorosamente evidente fin dal primo pomeriggio del 6 gennaio, come sanno gli inquirenti e le persone a me più care. Pensando alle prime settimane seguenti all'accaduto, stento a credere come io sia riuscito a mantenere la calma e la concentrazione nel trambusto e nel dolore più annientante, vivendo nella paura che la verità non venisse mai alla luce".

La bolzanina ricorda anche "le immagini in televisione di un Benno a braccia larghe che si appoggiava alla balaustra della terrazza dei miei genitori scrutando arrogantemente in basso verso i giornalisti e i carabinieri, poco dopo lamentandosi con me al telefono su quanto fosse nauseato irritato da tutte le 'strane domande', sentendo nelle varie interviste la sua voce gelida fabbricare spontanee teorie depistanti e palesi menzogne".

Benno ha confessato «dopo un crollo psicologico»

«La confessione è avvenuta dopo un forte ed intenso crollo psicologico». Così Flavio Moccia, legale di Benno Neumair, ha spiegato il clamoroso colpo di scena da parte del suo assistito, che ha ammesso di aver ucciso i genitori, Peter Neumair e Laura Perselli. Moccia ha annunciato che ora ci sarà un incidente probatorio per stabilire la capacità di intendere e volere di Benno

Il processo si giocherà su due aspetti: sulla capacità di intendere e volere, che sarà stabilita nelle prossime settimana con incidente probatorio, e sull'eventuale premeditazione del duplice omicidio. Benno nella sua confessione ha escluso la premeditazione, anche per quanto riguarda la morte di sua madre, avvenuta la stessa sera, ma in un secondo momento. "Nessuna possibile condanna potrà mai compensare quello che in poche ore mi è stato tolto a mani nude. Credo, però, ancora fermamente che la verità possa e debba vincere", fa sapere amaramente Madé. 













Altre notizie

Attualità