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Poca neve, è l'inverno più pericoloso sulle piste: in Austria già 13 morti

Su 200 incidenti, 100 hanno avuto feriti gravi: "A velocità elevata, è come cadere in moto". E dopo la pandemia molti sciatori non sono adeguatamente allenati



BOLZANO. E' l'inverno più pericoloso di tutti i tempi: mai così tanti morti sulle piste da sci in Austria. Dall'inizio della stagione senza neve, in novembre, sono morte 13 persone, 11 di loro in Tirolo. Ad ora abbiamo avuto il doppio di morti rispetto a quelli delle intere stagioni degli anni scorsi. "Abbiamo registrato 200 incidenti, 100 con feriti gravi", dice l'ispettore capo della polizia di Innsbruck Stefan Eder, portavoce ufficiale della polizia tirolese. Secondo i dati dell'Osservatorio austriaco per la sicurezza alpina tra il 1° novembre 2022 e il 3 gennaio 2023 sulle montagne austriache sono stati registrati 505 incidenti sulle piste, in 217 di questi le persone coinvolte sono rimaste illese.

Sette dei tredici decessi sono dovuti a cadute con impatto contro ostacoli. Problemi di insufficienza cardiovascolare sono stati invece l’origine per cinque dei decessi, e una morte è stata associata a una collisione tra sciatori. Il 44% dei feriti sono cittadini tedeschi, il 20% austriaci e il 9% olandesi, mentre le vittime provenivano dalla Germania (9), Paesi Bassi (2), Danimarca (1) e Belgio (1). Sette delle 13 vittime avevano meno di 30 anni.

Gli incidenti sugli sci in Austria numericamente finora sono meno numerosi rispetto agli anni precedenti, ma quando accadono spesso le conseguenze sono drammatiche. Molto più che in passato.

"A causa della mancanza di neve sulle piste gli incidenti a velocità elevata provocano lesioni che possono essere paragonate a quelle che derivano dagli incidenti in moto in estate, ma senza equipaggiamento protettivo", dice Jochen Tiefengraber dell'ÖAMTC, l’Auto-Moto- Touringclub austriaco. La Federazione sciistica austriaca è dello stesso parere: "in molte aree sciistiche del nostro paese sono ci sono ancora state nevicate significative, o la neve si è già sciolta a causa delle elevate temperature. Il che porta a piste parzialmente ghiacciate e ad aree scoperte ai bordi delle piste. In queste condizioni, aumenta il rischio di lesioni gravi in caso di caduta, soprattutto se si supera il bordo della pista" .

L’ÖKAS sottolinea anche un altro aspetto per spiegare la situazione che si sta vivendo nelle zone sciistiche austriache: "spesso manca l'idoneità allo sci, dopo gli anni della pandemia, in cui in è stato difficile potersi mettere gli sci ai piedi, molte persone sono ancora meno allenate agli sport invernali rispetto a quanto accadesse prima", dice il presidente Peter Paal. E aggiunge che molti sciatori sembrano non essere in grado di valutare le proprie capacità: “la migliore auto di Formula 1 non serve a niente se il pilota non è abile. E quando si tratta di sciare, bisogna dire che gli sciatori sono peggiorati molto". Nel dibattito sulla situazione attuale non possono non essere coinvolti i gestori delle piste: l’associazione alpinistica austriaca Österreichischer Alpenverein (OeAV) sottolinea che anch’essi devono fare la propria parte per garantire la sicurezza dei clienti con gli sci ai piedi. Il presidente Andreas Ermacora si appella al loro buon senso: "gli operatori devono chiedersi se le piste ghiacciate vanno chiuse in singoli casi quando prevalgono condizioni come quelle attuali."

La qualità della pista è fondamentale, sottolinea, buche o altri ostacoli possono diventare mortali. Ma, sempre secondo Ermacora che vede le cose anche con l’occhio da avvocato, i gestori delle piste da sci devono prendere precauzioni solo contro quei pericoli che gli sportivi invernali non possono aspettarsi, come ha dichiarato in un’intervista all’emittente televisiva ORF. Molti degli incidenti mortali, secondo lui, sono dovuti a responsabilità degli stessi sciatori: “se si scia oltre il bordo della pista e si va a sbattere contro un albero è tragico, ma non si può dare la colpa al gestore della pista. Mettere più di una rete di protezione non è comune e non è richiesto dalla legge”. Insomma: piste killer solo fino a un certo punto.

 













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