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Profughi dall’Ucraina, centro di prima assistenza alla Fiera di Bolzano: finora 200 arrivati in Alto Adige

Il 10 marzo aprirà la Haus Henry a Lana: ospiterà 30 persone. La Provincia ha stanziato 1,5 milioni. Schuler: “Dobbiamo essere pronti a grandi flussi di rifugiati”



BOLZANO. L'Alto Adige si prepara ad accogliere i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Da giorni è attiva una "task force", coordinata dalla vicepresidente della Provincia Waltraud Deeg e dall'assessore alla protezione civile Arnold Schuler, che ha messo a punto l'organizzazione dell'accoglienza ed oggi, 8 marzo, la giunta provinciale ha definito i compiti dei diversi enti ed organizzazioni coinvolte nella gestione dell'emergenza.

"Dobbiamo essere preparati a flussi grandi di rifugiati - ha detto Schuler - Alcuni verranno da soli, altri attraverso i canali ufficiali. Nessuno può sapere quanto tempo si fermeranno in Alto Adige". In Alto Adige, ha riferito Deeg, "sono già presenti circa 200 rifugiati e circa 90 si sono presentati ieri sera in questura".

La Protezione civile della Provincia stipulerà convenzioni con la Croce Bianca e la Croce Rossa per interventi di soccorso al di fuori dell'Alto Adige. La Provincia ha stanziato già 1,5 milioni di euro. Sono già attivi due info point al passo del Brennero ed alla stazione ferroviaria di Bolzano, da dove i rifugiati verranno indirizzati all'hub che verrà allestito alla Fiera del capoluogo altoatesino. Qui verrà fornita la prima assistenza, anche sotto il profilo sanitario, ad esempio per ciò che riguarda le vaccinazioni anti-Covid.  "Si tratta di una struttura spaziosa e luminosa e dispone di servizi igienici, letti di emergenza ed uno spazio verde. In questo centro di accoglienza - ha spiegato l'assessore Schuler - i profughi saranno assistiti da dipendenti della Ripartizione provinciale politiche sociali e dell’Agenzia per la Protezione civile, dell’Azienda sanitaria e della Questura, verranno effettuati tamponi per prevenire la diffusione del Coronavirus e le necessarie prestazioni sanitarie, bevande calde ed alcuni pasti, nonché il trasporto dei profughi ai centri di accoglienza (Centri di accoglienza straordinaria CAS)".

Così l’Alto Adige si prepara ad accogliere i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina

L'Alto Adige si prepara ad accogliere i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Da giorni è attiva una "task force", coordinata dalla vicepresidente della Provincia, Waltraud Deeg, e dall'assessore alla protezione civile, Arnold Schuler, che ha messo a punto l'organizzazione dell'accoglienza ed oggi la giunta provinciale ha definito i compiti dei diversi enti ed organizzazioni coinvolte nella gestione dell'emergenza.

Nella ripartizione politiche sociali sono attualmente in corso i preparativi per identificare i locali idonei e gli eventuali lavori di adeguamento, ha riferito l'assessora  Deeg: "Si tratta di fornire ai rifugiati in arrivo un alloggio adatto alle famiglie, dopotutto ci aspettiamo che giungeranno principalmente donne con i loro figli. La prima struttura ad aprire giovedì è la Haus Henry a Lana, in grado di ospitare 30 persone, alla quale seguiranno altre strutture. La grande disponibilità ad aiutare, espressa da numerosi privati, enti ed imprese, è molto positiva". Eventuali segnalazioni di immobili per strutture ricettive possono essere inviate alla ripartizione politiche sociali (via mail a fluechtlinge.profughi@provinz.bz.it) o ai rispettivi comuni. "Attualmente la ricerca di una sistemazione adeguata è prioritaria. Tuttavia, all'interno dell'Amministrazione provinciale stiamo già lavorando su ulteriori possibili servizi di supporto, sia sotto forma di offerte di accompagnamento che di misure di natura finanziaria. Dopotutto, è anche importante pianificare a medio e lungo termine e offrire prospettive a donne e bambini - sottolinea ancora Deeg - Siamo quindi in stretto contatto con le direzioni all'istruzione per poter integrare il più facilmente possibile i bambini rifugiati negli asili e nelle scuole". Inoltre, la giunta provinciale incaricherà la ripartizione mobilità di fornire ai rifugiati biglietti gratuiti per l'utilizzo dei mezzi pubblici per raggiungere le strutture sanitarie o assistenziali, un appartamento messo loro a disposizione, altre strutture di accoglienza o opportunità di alloggio. 

Nella ricorrenza della Giornata internazionale della donna, la vicepresidente Deeg ha sottolineato, in particolare, la sofferenza delle numerose donne rifugiate e dei loro bambini. Il governatore Arno Kompatscher ha auspicato che le sanzioni e la diplomazia porteranno alla fine di questo conflitto. 













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