settimana corta

Al lavoro solo 4 giorni su 5: Brunico fa da apripista 

Il modello. La «Raffin House Technology» ha adottato questo modello già tre anni fa: «La produttività è rimasta buona. Mettiamo al centro anche famiglia, tempo libero e hobby»


Massimiliano Bona


BRUNICO. La Val Pusteria come l’Islanda. Due imprenditori locali - Markus Raffin e Christoph Gasser - hanno introdotto infatti da 3 anni a questa parte la settimana lavorativa «corta» articolata su 4 e non su 5 giorni. Per l’azienda di Brunico, che si occupa di impianti e tecnologia per la casa, si tratta di una scelta mirata che pone al centro - oltre alla produttività - anche il benessere dei collaboratori.

«Siamo partiti 8 anni anni fa - ha spiegato Markus Raffin in un’intervista a Rai Südtirol - con 6-7 lavoratori e adesso ne abbiamo 21. Abbiamo fatto diversi colloqui con il nostro personale e il focus degli incontri, oltre al lavoro, era rivolto anche al tempo libero, alla famiglia e agli hobby. Siamo un’azienda innovativa anche nei fatti, non solo a parole».

L’azienda, che ha sede in via Mahl nel capoluogo pusterese, resta aperta da lunedì a venerdì, in modo tale da garantire un servizio comunque adeguato ai clienti ma ci sono dipendenti che lavorano da lunedì a giovedì e altri che invece iniziano il martedì e finiscono il venerdì. Il numero di ore è sceso da 40 a 36 ma a parità di stipendio. «L’unico settore nel quale non siamo riusciti ad adottare questo modello è l’amministrazione perché siamo un po’ sotto organico. Col senno di poi possiamo dire in modo convinto che questo sistema ci ha garantito quasi esclusivamente vantaggi». In Islanda, come è emerso da uno studio pubblicato nelle scorse settimane, la settimana su 4 giorni è già un modello di riferimento. «Gli impiegati sono stati pagati lo stesso importo per orari più brevi. I test hanno portato i sindacati a rinegoziare i modelli di lavoro, e ora l'86% della forza lavoro islandese è passata a orari più brevi per la stessa retribuzione, o ne avrà diritto. I test si sono svolti tra il 2015 e il 2019, e la produttività è rimasta la stessa o è migliorata».

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