mobilità

C’è il progetto per il treno tra Val d’Isarco e Gardena 

I Comuni premono per liberarsi dal traffico. Alfreider: entro febbraio lo studio affidato dalla Provincia. Partirà da Chiusa o da Ponte Gardena, il tracciato dovrebbe risalire fino a Pian de Gralba a Selva


Ezio Danieli


GARDENA. Entro febbraio, il progettista incaricato dalla Provincia renderà noto lo studio per il collegamento ferroviario fra la Val d’Isarco e Plan de Gralba a Selva Gardena. Lo ha reso noto l'assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider per venire incontro alle richieste dei Comuni gardenesi che non possono più sopportare gli attuali flussi di traffico. Tra l’altro, il ripristino del treno è inserito nel Masterplan dei Comuni gardenesi.

“Ora - spiega Alfreider - ci sono i soldi a disposizione per le Olimpiadi di Cortina e Milano del 2026. E si è pensato di realizzare il tratto gardenese per venire incontro alle ripetute richieste dei sindaci che hanno inserito nei rispettivi Puc il tracciato di collegamento fino a Plan de Gralba”.

A che punto è la progettazione?

“L’ingegner Fischnaller ci ha assicurato che completerà il suo studio entro febbraio. L’opera sarà affidata alla Sta - Strutture trasporto Alto Adige”.

Il tragitto quale sarà?

“La partenza dovrebbe essere da Chiusa o da Ponte Gardena. Bisognerà tener conto della nuova linea del Brennero e garantire un collegamento per la Gardena comodo ed efficace. Il treno salirà la valle fino a Plan de Gralba toccando tutte le località gardenesi. Il collegamento seguirà la parte del percorso che faceva il mitico trenino e serviranno delle gallerie”.

La linea sarà elettrificata?

“Certo. Il collegamento sarà soltanto per le persone e non è escluso che qualche tratto di percorso sia a cremagliera”.

I costi rischiano di essere enormi e quindi rappresentano un ostacolo non indifferente...

“Di costi ancora non s’è parlato. Bisognerà attendere che sia concluso il lavoro del progettista. C’è da tenere conto dei tunnel che potrebbero essere costruiti. Per ora guardiamo con interesse a questo nuovo collegamento ferroviario, che è fondamentale per la Gardena. Del possibile prolungamento per Cortina d’Ampezzo con derivazione per la Badia avremmo modo di riparlare”.

Potrebbe tornare dunque il treno in val Gardena dopo la mitica ferrovia realizzata dagli austriaci in piena Prima guerra mondiale, per rendere possibili i rifornimenti al fronte dolomitico. Le truppe dovevano infatti essere trasportate fino al fronte e la ferrovia venne terminata nel febbraio 1917, dopo nemmeno cinque mesi di lavori da parte di 10 mila uomini, dei quali 500 operai civili, 3.500 soldati e 6.000 prigionieri russi, che lavoravano in condizioni avverse, tra fame e freddo. Dopo la fine del conflitto, le Ferrovie dello Stato italiano divennero proprietarie della linea della Val Gardena e il trenino mostrò le sue potenzialità in campo turistico.

Però, ancora prima dell’avvento della motorizzazione di massa, alla linea ferroviaria non fu attribuita rilevanza per il trasporto passeggeri. Con la sua ridotta velocità (18km/h in salita e 20 km/h in discesa) si ipotizzò già nel 1938 la sua sostituzione con un servizio di autobus. Le Ferrovie dello Stato negarono il sostegno finanziario per l’ammodernamento e la linea fu soppressa il 29 maggio 1960.

 













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