Gardena, varo del depuratore ampliato

Pontives. Dopo circa due anni di lavori, 4 considerando progettazione e iter tecnico, e dopo un investimento di circa 9 milioni di euro (al 90% finanziato dalla Provincia), ieri è stato il momento...



Pontives. Dopo circa due anni di lavori, 4 considerando progettazione e iter tecnico, e dopo un investimento di circa 9 milioni di euro (al 90% finanziato dalla Provincia), ieri è stato il momento dell’inaugurazione per il depuratore a Pontives. L’impianto per le acque reflue civili, gestito da Eco center spa, è in effetti in funzione a pieno regime già dall’inverno scorso, al servizio dei Comuni della Val Gardena, della zona industriale di Laion e del territorio di Castelrotto di cui Pontives fa parte, ma ieri la classica cerimonia del “battesimo” ha sancito anche la conclusione del percorso di collaudi e verifiche. Insomma, il nuovo depuratore, ampliato, non solo è una realtà, ma ha superato anche le prove più impegnative. Ovvero quel “pieno carico” appunto che corrisponde all’attività sollecitata nei periodi di punta degli afflussi turistici estivi e invernali in Gardena e dintorni, quando le cifre di residenti e utenti in generale vengono moltiplicate dagli arrivi degli ospiti. “In effetti - spiega il direttore generale di Eco center Marco Palmitano - l’intervento sul depuratore è stato proprio richiesto dalla necessità di adeguare l’impianto costruito negli anni ’80 e dimensionato per 42 mila abitanti. Ora risponde alle esigenze di 76 mila persone, insomma la sua capacità è stata quasi raddoppiata per venire incontro al carico turistico esploso negli ultimi anni”.

Il depuratore usa la tecnologia “a letto mobile”, che consente di depurare in volumi d’impianto identici o di poco aumentati quantità molto maggiori di acqua. E grazie alle due linee biologiche operative, in questi due anni di lavori è stato possibile intervenire su impianti e strutture mantenendo il depuratore in funzione, sebbene a capacità ridotta. “È il primo impianto in Alto Adige e uno dei pochi attualmente in Italia che sfrutta questa tecnologia innovativa, ideata in Nord Europa, dove le temperature più basse obbligano ad avere depuratori in ambienti chiusi, quindi con volumi disponibili più limitati”. Una tecnologia che potrebbe a breve essere sfruttata per l’adeguamento di altri depuratori altoatesini, in comprensori, come la Val Gardena, ad alto indice turistico, quindi con picchi significativi di fabbisogni stagionali. F.D.D.













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