Hainz e Baumgartner, un altro exploit in quota 

Nuova via. I due alpinisti e guide pusteresi hanno aperto «Barba bianca» in Val Travenanzes  Grandi difficoltà ed emozioni forti in una “linea” inedita di 120 metri lungo una vertiginosa cascata



Dolomiti. È stata pensata e realizzata tra roccia e ghiaccio la nuova impresa alpinistica firmata dai pusteresi Christoph Hainz e Manuel Baumgartner in Val Travenanzes, nell’area dolomitica in provincia di Belluno. L’obiettivo, individuato e conquistato, era una cascata di ghiaccio all’imbocco della valle, la nuova via alpinistica tracciata è stata battezzata “Barba bianca” e l’annuncio del successo sportivo, rilanciato sul sito specializzato planetmountain.com, riporta il 10 gennaio scorso come data della fatica e del brindisi per la vittoria che l’ha ripagata.

“Quattro giorni dopo l’apertura della cascata di ghiaccio La Churri da parte di Beppe Ballico, Santiago Padros e Diego Toigo in Val Travenanzes, questo bell’angolo delle Dolomiti ha visto la nascita di un’altra via di misto - si legge su planetmountain.com - questa volta per mano delle due guide alpine altoatesine Christoph Hainz e Manuel Baumgartner”.

Ed ecco il racconto di Hainz, alpinista, guida alpina e maestro di sci nato 57 anni fa a Selva dei Molini (Baumgartner è invece di Brunico, dove è nato nel 1987): “Mi ero recato in valle qualche giorno prima con un cliente e avevo visto che c’era molto ghiaccio, e ho anche subito notato questa bella linea. Ho guardato nella guida e non c’era niente e anche dopo alcune ricerche in internet non ho trovato niente, quindi ho chiamato il mio collega Manuel dicendogli che c’era questa colata da salire. Forse nuova, forse no. L’unica maniera per capirlo era provare a salirla”.

Detto fatto. I due hanno messo le intenzioni in un programma, si sono attrezzati e sono partiti: “Ci siamo recati in valle venerdì scorso (il 10 gennaio, ndr) e abbiamo salito la via con quattro tiri”, spiega Hainz con l’essenzialità di chi ha saputo tradurre un’impresa in una cosa apparentemente semplice. Poi, tra annotazioni tecniche e sottolineature emotive, entra nei dettagli: “L’arrampicata sia sul misto sia sul ghiaccio è molto bella - è la descrizione della guida alpina sempre sul portale planetmountain.com - ma per rendere il secondo tiro meno delicato e serio abbiamo aggiunto due chiodi in discesa. C’è anche da dire che durante l’apertura abbiamo trovato un nut incastrato all’inizio, solo più tardi abbiamo saputo che era di un tentativo del 2015 di Vittorio Messini e Peter Ortner che erano scesi perché il ghiaccio non era nelle condizioni giuste”.

La nuova via di 120 metri, battezzata come detto “Barba Bianca”, affronta difficoltà stimate attorno al M7+, ed è stata ripetuta già il giorno successivo da Santiago Padros, Iker Madoz e Dani Ascaso. “Come sempre - è il primo consiglio avvertenza da parte degli esperti - bisogna valutare bene anche le condizioni della neve”.

Quanto all’accesso alla cascata, planetmountain.com descrive anche una “mappa” per gli appassionati: “Dal parcheggio si scende per il sentiero n. 10 fino alla strada forestale. Proseguire fino a raggiungere un ponte: attraversare il ponte e proseguire fino al bivio della Val Travenanzes (sentiero n. 401). Tempo totale di camminata 1,5 ore. La cascata di ghiaccio si trova all'ingresso della valle sulla sinistra, poco prima delle cascate Belvedere”.













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Valeria Frangipane

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