Innevamento artificiale, Badia boccia l’invaso
Badia. Dopo una lunghissima discussione il consiglio di Badia, con votazione segreta, ha respinto l’inserimento nel piano urbanistico di una zona per la realizzazione di un bacino per l’innevamento...
Badia. Dopo una lunghissima discussione il consiglio di Badia, con votazione segreta, ha respinto l’inserimento nel piano urbanistico di una zona per la realizzazione di un bacino per l’innevamento artificiale in località Codes a San Cassiano, poco distante dall’esistente bacino La Brancia. Il voto conclusivo ha visto prevalere i no, che sono stati 11, contro i sì che sono stati solamente 6. Notevole scalpore è stato l'intervento contrario al bacino per l'innevamento artificiale della rappresentante degli albergatori. Favorevole invece il sindaco Frenademetz che è stato coerente con i suoi precedenti sì nelle varie commissioni. Il progetto per il bacino per l'innevamento artificiale era stato presentato dalla società Grandi Funivia Alta Badia; l'invaso avrebbe dovuto essere di circa 78 mila metri cubi e la sua realizzazione, sul Piz Sorega, non avrebbe comportato particolari problemi ambientali per il Comune di Badia. Ma il consiglio comunale, riunito per l'occasione alla Casa Runcher di San Leonardo per rispettare le distanze imposte dal virus, è stato categorico nella bocciatura avvenuta poco dopo il benestare, dato all'unanimità, al progetto per Comune Clima per il quale Badia ha già raggiunto la classificazione d'argento. Contro il progetto per il bacino articiale in località Codes si era già espresso, ancora nel mese di marzo scorso, il consigliere di opposizione Albert Pizzinini dei Ladins Dolomites che era stato categorico nel definire come «andava garantita la sicurezza degli abitanti di San Cassiano e lungo la Gran Ega, visto che nel caso di esondazione si presenterebbero gli stessi pericoli evidenziati a suo tempo con la realizzazione del bacino La Brancia, la cui capienza venne ridotta proprio in via precauzionale. Il nuovo progetto di fatto realizzerebbe una capienza totale dei due bacini superiore a quanto era previsto nel progetto originario La Brancia e i critici ne sottolineano l’impatto ambientale e appunto i rischi eventuali per la sicurezza degli abitanti. È improbabile che i bacini esondino per cedimenti strutturali, ma nel caso di forti terremoti, il problema potrebbe presentarsi. La scelta valuterà da un lato l’iniziativa per garantire un più rapido innevamento artificiale e dall’altro l’esigenza di garantire le condizioni di sicurezza degli abitanti». Secondo il consigliere comunale Albert Pizzinini, dei Ladins Dolomites, «va peraltro considerato che l’opzione che porta alla realizzazione di invasi, come La Brancia o Codes, rappresenta la soluzione più economica e di più facile realizzazione per gli impiantisti. Il progetto in questione è già stato rinviato una volta, visto che non era stato presentato uno studio nel caso di esondazione contemporanea dei due laghi». E.D.