Il corso

Maso chiuso, svolta al femminile 

Quattordici donne hanno completato con successo le lezioni a Teodone. «Offriamo know how e trasmettiamo fiducia». Franziska Huber lo ha avuto dallo zio: «Ho puntato su bestiame e turismo». Tra le opzioni la rendita vitalizia e il trasferimento intra o extrafamiliare


Massimiliano Bona


BRUNICO. Rivoluzione al femminile, anche nei masi chiusi altoatesini, un tempo «feudo» quasi esclusivamente maschile. Su iniziativa delle contadine sudtirolesi altre 14 donne hanno completato, infatti, un maxi-corso di 300 ore alla Scuola professionale per l’agricoltura a Teodone, vicino a Brunico, il cui obiettivo è quello di trasmettere alle frequentanti il know-how per gestire il maso ma anche di dare il necessario coraggio e la fiducia per tuffarsi in un’avventura nuova e sicuramente stimolante.

«Come associazione delle contadine stiamo cercando di attirare l'attenzione sui modi alternativi di trasferimento dei masi», sottolinea la presidente della Sbo Antonia Egger, riferendosi, ad esempio, alla possibilità di prevedere una rendita vitalizia ma anche a un trasferimento aziendale intra o extrafamiliare. Sempre più donne altoatesine sono pronte ad accettare la sfuda. «Hanno idee chiare su come farlo a modo loro. La "Scuola per contadine" è al terzo anno, una realtà abbastanza collaudata».

Uno degli esempi virtuosi è quello di Franziska Huber di Campo Tures che ha puntato sull’allevamento del bestiame e sulla formula vincente delle vacanze al maso. «Le condizioni per la convivenza al maso possono essere concordate individualmente e per iscritto. Alla fine, quando si vive insieme, a contare sono la fiducia e la parola data. Bisogna solamente crederci».

Anche Sophia Unterkircher prenderà in gestione il maso di suo zio ad Acereto, in Valle Aurina: «Mio zio non ha figli e vorrebbe sistemare le questioni legate all'eredità. Per lui è importante che il maso sia preservato ed è felice che qualcuno voglia sistemarlo». Per quanto riguarda la scuola per contadine, le partecipanti al corso hanno apprezzato l’accesso alle vaste conoscenze di base (una sorta di “bignami” per la gestione del maso) e il networking tra i partecipanti.

«Posso mettere in pratica tutto quello che ho imparato. Non è solo il contenuto didattico, ma l'esperienza che arricchisce», conclude Sophia. La scuola delle contadine contribuisce ad aiutare molte donne a comprendere i processi operativi e insegna loro a gestire con metodo attività oggettivamente impegnative, «Tutto questo è necessario per affrontare le sfide nel futuro», ha sottolineato la presidente delle contadine altoatesine Antonia Egger durante la consegna dei diplomi che per molte partecipanti segnano un nuovo inizio.













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