Maxi frana, paura a San Vigilio 

Marebbe. Fra il paese e il rifugio Pederü la pioggia torrenziale ha provocato l’esondazione di due torrenti trascinando un’onda di detriti Sfiorate alcune case e strada interrotta. La località è rimasta senza acqua potabile, fornita con l’intervento di due autobotti dei vigili del fuoco di Bolzano 


Ezio Danieli


Marebbe. Il violento nubifragio che l'altra sera ha colpito varie zone dell'Alto Adige, ha provocato gravissimi danni a San Vigilio di Marebbe. Fra il paese ed il rifugio Pederü è caduta una gigantesca frana a seguito della pioggia torrenziale che ha causato anche la fuoriuscita dagli argini del torrente Fojedöra e del Rü dal Ermo. Distrutta la caratteristica spiaggetta Ciamador; il paese di San Vigilio è rimasto senza acqua potabile che è stata rifornita da due autobotti dei vigili del fuoco di Bolzano, la strada fra San Vigilio di Marebbe ed il rifugio Pederü è chiusa al traffico almeno fino alla giornata di domani. Per fortuna non si lamentano danni alle persone.

Tutto è iniziato verso le 18.30 di venerdì. Il nubifragio, accompagnato anche da grandine, ha riversato una quantità d'acqua impressionante. In breve un bacino di contenimento, che era quasi vuoto, si è riempito e dal costone della montagna è venuto giù di tutto. Macigni e materiale vario hanno fatto tracimare i due corsi d'acqua che solitamente sono dei rigagnoli. I rii Fojedöra e Rü dal Ermo si sono ingrossati a tal punto da uscire dagli argini sfiorando le case dove gli abitanti hanno vissuto momenti d'incubo.

I vigili del fuoco di Marebbe e di Pieve sono stati allertati. Una cinquantina di pompieri, al comando di Daniel Lanthaler, sono intervenuti per bloccare l'acqua anche con diversi mezzi. Un compito non facile che si è protratto fino alle 23. È stato necessario chiedere l'intervento di due cisterne dei vigili del fuoco di Bolzano che ieri mattina hanno rifornito gli abitanti di San Vigilio di acqua potabile visto che le tubature in località Ciamador erano saltate.

Nella stessa zona è stata devastata la spiaggetta che era una sorta di attrazione per gli ospiti ed i residenti di San Vigilio.

Provvidenziale è stato l'intervento dei Bacini montani della Provincia e di Sandro Gius in particolare che ha messo a disposizione uomini e mezzi.

Non è la prima volta che si verifica uno smottamento nella zona Ciamador. Nel 2005 un acquazzone nel primo pomeriggio aveva fatto defluire a valle decine di migliaia di metri cubi di detriti, che avevano riempito quasi fino all’orlo il greto del torrente che scende da Malga Fojedöra. Lo smottamento si era staccato dal Rü dal Ermo ai piedi di Monte Paraccia. La forza della natura si era scaricata sulle muraglie di contenimento, strappando e contorcendo i forti spigoli d’acciaio. Gli invasi artificiali, realizzati negli anni passati dal Servizio Bacini Montani della Provincia autonoma di Bolzano, avevano svolto alla perfezione il loro compito.













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