il caso

«Minacciato con un coltello per aver chiesto la mia paga» 

San Vigilio di Marebbe. Un operaio egiziano presenta denuncia ai carabinieri contro il responsabile dell’impresa per la quale ha lavorato un mese senza essere pagato. L’aggressione venerdì in cantiere alla richiesta di pagamento



SAN VIGILIO  DI MAREBBE. Inquietante episodio che, se appurato, confermerebbe la piaga del caporalato in provincia di Bolzano. Un operaio egiziano di 52 anni, domiciliato a Milano, ha presentato denuncia ai carabinieri della Stazione di Brunico sostenendo di essere stato aggredito e minacciato da un responsabile dell’azienda edile per la quale aveva prestato lavoro per un breve periodo, circa un mese, in un cantiere nella zona di San Vigilio di Marebbe, dove si è recato venerdì, salendo da Milano, per chiedere il pagamento di quanto dovuto per il mese di lavoro svolto prima di Natale, pendenza non ancora saldata secondo quanto raccontato dal lavoratore ai carabinieri.

Il cantiere in questione, tra l’altro, è stato visitato più volte dalla Fillea Cgil: il sindacato ha cercato in diverse occasioni di ottenere informazioni sul pagamento dei lavoratori senza, però, mai riceverne e dunque sollevando non poche perplessità e preoccupazioni da parte dei sindacalisti, come conferma Marco Nardini, segretario generale Fillea di Bolzano.

È lo stesso sindacalista a raccontare quanto accaduto nella giornata di venerdì: «Un lavoratore extracomunitario, di origine egiziana, ha chiesto al suo capo, presente in cantiere, il motivo del mancato pagamento dell’onorario. L’operaio non è mai stato pagato, così come un altro suo collega; entrambi vantano un credito nei confronti della ditta edile di circa 2.000 euro. Recatosi in cantiere a reclamare è stato minacciato con un coltello; in seguito c’è stato quasi un tentativo di investirlo con l’auto che lo ha mandato all’ospedale di Brunico con una ferita al ginocchio».

A quanto sembra, alla sua richiesta di ottenere quanto dovuto, anche facendo ricorso all’aiuto delle forze dell’ordine, il lavoratore si è visto rispondere picche dal responsabile dell’impresa, che pare abbia anche afferrato con fare minaccioso un coltello da cucina (l’episodio si è svolto nella sala mensa) per poi cercare, sempre secondo quanto denunciato dall’egiziano ai carabinieri, di salire in macchina e andarsene. A quel punto, il lavoratore si è piazzato dietro all’auto per bloccarne l’uscita, venendo urtato nella fase della retromarcia, rimediando in tale modo una contusione al ginocchio per la quale si è fatto medicare al pronto soccorso dell’ospedale di Brunico, mentre il responsabile della ditta si allontanava dal cantiere.

L’operaio, reduce dalla brutta esperienza, è rientrato a Milano ma non si è dato per vinto e così ha subito informato la Fillea Cgil di quanto accaduto che si è subito schierata in difesa del lavoratore egiziano. «Purtroppo la situazione sta esplodendo in tutto l’Alto Adige dove la Provincia non dispone del personale sufficiente per intervenire - conclude il sindacalista Nardini -. Stiamo contattando anche le forze di polizia perché siano presenti al momento dei controlli onde evitare che si verifichino episodi anche più gravi».

Purtroppo non si sa quanti immigrati finiscano per essere vittime di altri immigrati. Un altro caso analogo è stato segnalato al sindacato a Fortezza. Accertamenti sono attualmente in corso da parte dei sindacati. E.D.

















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