il processo

Omicidio di Fatima, la difesa di Zeeshan chiede una nuova perizia sui disturbi del sonno

Il quarantenne pachistano è accusato di aver ucciso la moglie all’ottavo mese di gravidanza. Domani l’audizione degli psichiatri (foto DLife)

L'AUTOPSIA. Per il medico legale Fatima morì soffocata



BOLZANO. Nuova udienza, oggi (31 gennaio) in tribunale a Bolzano, del processo a carico di Mustafa Zeeshan, il quarantenne pachistano accusato dell'omicidio volontario aggravato di sua moglie Fatima.

La donna, che aveva 28 anni ed era all'ottavo mese di gravidanza, venne uccisa la notte del 30 gennaio 2020, picchiata e soffocata, nella casa di Versciaco in cui viveva la coppia.

La difesa sostiene che Zeeshan soffre di gravi disturbi del sonno e che potrebbe quindi aver colpito a morte la moglie proprio durante il sonno e quindi inconsapevolmente. Per questo i suoi avvocati hanno chiesto oggi una nuova perizia su questi presunti disturbi e la corte si è riservata di decidere. 

Oggi sono stati anche sentiti in aula i tre interpreti pachistani che avevano tradotto le intercettazioni telefoniche effettuate nei confronti di Zeeshan dopo il suo arresto. Domani il processo prosegue con l'audizione degli psichiatri, consulenti di parte.













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