Ortisei saluta i richiedenti asilo: «Sono stati 4 anni bellissimi» 

Il programma Sprar. Non sarà rinnovato il contratto per la struttura che nel gennaio 2016 accolse 25 rifugiati Il proprietario dell’edificio e il sindaco sono concordi: «Dopo qualche tensione iniziale, l’integrazione è andata bene»


Ezio Danieli


Ortisei. Sta per concludersi a Ortisei l’esperienza vissuta con il programma Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che aveva visto l’arrivo in paese, nel gennaio 2016, di 25 profughi. Il contratto siglato attraverso la Provincia per l’affitto dei locai che hanno accolto queste persone sta per scadere e il proprietario di casa Sole, l’edificio che ha appunto ospitato i profughi, ha annunciato l’intenzione di ristrutturare l’edificio, che in futuro tornerà ad essere una pensione.

A Ortisei, in questo momento, sono rimasti una dozzina di ospiti, che troveranno accoglienza presso strutture messe a disposizione dalla Caritas.

Come detto, i richiedenti asilo giunti a Ortisei erano inizialmente 25. Poi ne arrivarono altri due. Molti degli ospiti di Casa Sole in questi anni hanno trovato un’occupazione in diversi settori, tutti hanno partecipato o preso parte ai corsi che sono stati proposti per l’apprendimento della lingua italiana e/o tedesca. Insomma, a livello di integrazione si è venuta a creare una situazione buona per i richiedenti asilo e anche per i residenti, una cui parte, in effetti, si era mostrata perplessa in vista dell’arrivo dei profughi.

Le tensioni iniziali. La residenza Casa Sole venne messa a loro disposizione dalla famiglia di Manuel Dallago. Ci fu anche una raccolta di firme fra la popolazione che era preoccupata per la presenza dei profughi in uno stabile che si trova nelle vicinanze della scuola. Ma la volontà della famiglia Dallago di firmare il contratto per l’uso di Casa Sole rimase ferma a ribadire la volontà di andare oltre la diffidenza.

L’ingresso degli ospiti a Casa Sole fu salutato con una festa, primo segno di un clima cambiato, che allontanava le polemiche che avevano preceduto l’arrivo dei 25 richiedenti asilo a Ortisei. Lo spirito di solidarietà si diffuse anche fra i più critici e in molti parteciparono alla festa di ringraziamento nella quale i profughi cucinarono specialità tipiche dei loro Paesi e si impegnarono in esecuzioni musicali con vari strumenti e nell’offerta di momenti di intrattenimento assieme agli abitanti di Ortisei, proponendo dei canti ed esibendosi anche in un karaoke risultato molto gradito.

Un’esperienza positiva. “Questi quasi 4 anni - dice adesso il sindaco di Ortisei Tobia Moroder - sono stati molto positivi per i profughi e anche per Ortisei e i suoi residenti. Grazie al lavoro di numerosi volontari, tutto ha funzionato bene. C’è dunque soddisfazione per quello che è stato fatto. Anche i richiedenti asilo, ritengo, hanno avuto un ampio, positivo riscontro di quella che è l’accoglienza nel nostro Comune”.

Ora i profughi lasciano la cittadina gardenese perché e il proprietario di Casa Sole ha deciso di ristrutturare l’edificio, Non è stato rinnovato il contratto e anche il progetto Sprar ha in qualche modo esaurito le proprie finalità. “È stata una esperienza positiva - ha detto Manuel Dallago - che rifarei senza dubbio alcuno”.

La nascita di tre bimbi. I profughi - a Ortisei sono venuti alla luce anche tre bambini - si sono inseriti bene nel contesto della comunità. Hanno preso parte alle varie iniziative organizzate per loro, frequentando i corsi per l’apprendimento della lingua. Diversi di loro hanno trovato anche un’occupazione.

Le nascite dei tre bambini sono stati altrettanti episodi che a Ortisei hanno aiutato a stemperare le tensioni che avevano avvolto l’arrivo, l’accoglienza, i progetti di assistenza ai profughi. “Sono stati segni bellissimi che la vita prosegue - aveva commentato il sindaco Moroder - e speriamo tutti che per questi profughi sia completato il ritorno alla normalità alla fine di un periodo di eventi straordinari in negativo. Qui a Ortisei si è creato lo spirito giusto di convivenza, non si sono verificati episodi di intolleranza né problemi di ordine pubblico. La situazione è notevolmente migliorata rispetto all’arrivo dei profughi”.

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