val gardena

«Passi, dal 2024 un tetto alle auto» 

L’intervista al sindaco di Selva. Roland Demetz: «Il modello sarà Braies e si accederà grazie a una app: i tempi sono finalmente maturi» «L’incontro con gli ex ministri per le infrastrutture e la digitalizzazione non è stato certo risolutivo ma ci ha aiutato a spianare la strada»


Massimiliano Bona


SELVA. «Di acqua deve ancora scorrerne parecchia sotto i ponti ma sono convinto che dall’estate 2024 sarà finalmente possibile mettere un tetto al numero delle auto che circolano sui passi dolomitici»: a parlare è Roland Demetz, sindaco di Selva Gardena, che ritiene i tempi ormai maturi per passare dai buoni propositi - che ci sono ormai da oltre vent’anni - ai fatti concreti.

Sindaco, nell’estate 2023 saremo punto e a capo? Non ci saranno novità sostanziali sui Passi dolomitici?

No, per il 2023 non prevedo nulla di particolarmente impattante. Anche perché per partire quest’estate dovremmo già avere le idee chiare adesso.

Cosa la fa ben sperare, invece, per il 2024?

Sebbene io per primo capisca bene che l’annuncio del luglio scorso dell’accordo tra gli ex ministri per le Infrastrutture e la Digitalizzazione e l’assessore provinciale Alfreider rappresenti poco più di una dichiarazione d’intenti, si tratta comunque di un primo passo indispensabile.

Su che basi?

L’elemento chiave di quel colloquio è stata l’esperienza positiva del “Piano Braies”, a partire dal potenziamento della mobilità sostenibile, passando per il sistema di prenotazione di parcheggi, biglietti degli autobus e ristoranti introdotto l’anno scorso, fino al sistema di accesso digitalizzato adottato la scorsa estate in Pusteria.

Reputa la «app» adottata a Braies un modello convincente?

I risultati, oggettivamente, sono stati buoni anche se in un contesto diverso dal Sella o dal Gardena ad esempio. Ma è un modello che si può tranquillamente replicare altrove. E poi c’è un altro aspetto interessante.

Quale?

L’adesione piena e convinta anche delle Province di Trento e Belluno e della Regione Veneto. Stiamo remando tutti nella stessa direzione. Il che, per un macrotema come questo, è davvero fondamentale. L'introduzione di una zona a basse emissioni ha lo scopo di orientare in modo ottimale i flussi di traffico sui Passi dolomitici. Certo, la gestione della mobilità deve essere migliorata in modo significativo con ulteriori misure come un sistema di guida ai parcheggi, l'ulteriore espansione del trasporto pubblico e la mobilità ciclabile.

Ma lei già immagina quale possa essere un tetto “ragionevole” al numero delle auto in transito contemporaneamente sui Passi dolomitici?

Posso dirle 10 mila, ma non è una cifra ragionata. Di sicuro il messaggio che daremo sarà finalmente chiaro.

Si spieghi meglio...

Non si tratta di una chiusura dei Passi dolomitici - come era stato auspicato da una quota parte di ambientalisti e politici locali - ma nemmeno di un’apertura senza limiti, criticata per il caos che si creava in quota a luglio e agosto e anche per le emissioni eccessive in un contesto comunque molto sensibile.

A Passo Sella ci stanno più o meno 500 auto. Quando, in futuro, ci sarà un tetto massimo una volta finiti i posti in vetta non si potrà più salire...

Sarà un po’ come per i parcheggi che abbiamo nelle nostre città. Quando il contingente dei posti sarà esaurito si potrà entrare solamente quando qualcuno uscirà. La soglia limite non potrà più essere superata.

Gli innovativi sistemi di prenotazione e di accesso digitale introdotti dal “Piano Braies” sono un modello pionieristico e potrebbero essere utilizzati per altre aree sensibili in Italia e forse anche per le zone a traffico limitato (Ztl) nelle città. Certo, contrariamente a quanto era stato ipotizzato a luglio 2022 potrebbe non essere immediata una gara d'appalto per il finanziamento di questi sistemi.

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