Pellegrini alla casa di San Freinademetz

Badia. Cinque giorni a piedi, da San Candido a Oies di Badia, per riflettere e contemplare la bellezza del Creato. Si conclude oggi il pellegrinaggio che ha coinvolto una ventina di persone che,...



Badia. Cinque giorni a piedi, da San Candido a Oies di Badia, per riflettere e contemplare la bellezza del Creato. Si conclude oggi il pellegrinaggio che ha coinvolto una ventina di persone che, accompagnate dal rettore del Seminario maggiore don Markus Moling, hanno partecipato a questa iniziativa organizzata dall’Ufficio pellegrinaggi della Diocesi in occasione del Mese del Creato.

Con la messa celebrata nella Collegiata di San Candido, martedì è iniziato il cammino che ha portato ieri il gruppo di pellegrini a Oies (nel territorio comunale di Badia), dove si trova la casa natale di san Giuseppe Freinademetz, una figura di riferimento per i fedeli.

“Il pellegrinaggio è scandito dal cammino e dalla preghiera”, spiega don Moling, che sottolinea come la creazione sia un meraviglioso dono di Dio: “Lungo il cammino, siamo invitati ad aprire gli occhi per ammirare la bellezza della natura e per sperimentare come e quanto Dio sia presente nella natura”.

Il gruppo ha superato le Tre Cime di Lavaredo (nella foto pubblicata accanto) e ha raggiunto Ra Stua, nel Bellunese. L’altro ieri è partito alla volta del Col Bechei e del rifugio Lavarella. Ieri, attraverso passo Sant’Antonio, i pellegrini hanno raggiunto i prati dell’Armentara e il santuario di S. Croce, per poi scendere a Oies e concludere il pellegrinaggio con la messa nel santuario di san Freinademetz.













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