Per salvare i masi, convegni e studi accanto alla mostra

Ortisei. A sei mesi dall’inaugurazione nella Casa di Cultura di Ortisei, la mostra “Mejes – Masi della Val Gardena: La memoria di un paesaggio” suscita ancora grande interesse. Per questo motivo, il...



Ortisei. A sei mesi dall’inaugurazione nella Casa di Cultura di Ortisei, la mostra “Mejes – Masi della Val Gardena: La memoria di un paesaggio” suscita ancora grande interesse. Per questo motivo, il Museum Gherdëina ha deciso di estendere la durata della mostra fino al 23 febbraio, programmando nel frattempo tre eventi.

Il primo è in calendario lunedì dalle 15, quando i maturandi del liceo artistico “Cademia” di Ortisei presenteranno (ed esporranno) i loro lavori sviluppati nell’ambito del progetto “Mejes”. Le opere rappresentano un approccio non solo artistico, ma anche giovanile al tema della conservazione del patrimonio culturale rurale e architettonico.

A seguire, giovedì 6 febbraio, alle 17, l’etnologo e storico culturale Siegfried de Rachewiltz terrà una conferenza sulla sacralità del pane e il suo ruolo nella vita quotidiana (non solo) rurale.

Infine, venerdì 21 febbraio si terrà una giornata di studi che concluderà la mostra e vedrà la partecipazione di relatori di alto livello per sottolineare ancora una volta l’importanza di preservare i masi. Come nel progetto “Mejes” nel suo complesso, nella giornata di studi si cercherà “da un lato di sensibilizzare l’opinione pubblica, dall’altro - spiegano gli organizzatori - di trovare nuovi modi d’uso dei masi con la creazione di una rete il più ampia possibile di proprietari, rappresentanti delle istituzioni, esperti di edilizia e di conservazione del patrimonio interessati al restauro e al riutilizzo dei masi”.

La mostra Mejes, inaugurata lo scorso agosto, presenta fotografie in bianco e nero del fotografo d’architettura praghese Václav Šedý con testi esplicativi dell’architetto Wolfgang von Klebeslberg. Negli ultimi due anni Šedý ha visitato 70 masi storici in tutti e quattro i comuni della Val Gardena e ne ha sottolineato fotograficamente le caratteristiche architettoniche, la bellezza e le pecularietà. “Allo stesso tempo, le immagini mostrano anche la vulnerabilità dei masi, il cui numero diminuisce anno dopo anno a causa dello sviluppo economico e sociale”, spiega Paulina Moroder, direttrice del Museum Gherdëina e responsabile del progetto “Mejes”.

In origine le foto dovevano essere esposte fino alla fine di gennaio, ma ora la mostra è stata prolungata di tre settimane (aperta dal martedì al venerdì dalle 15 alle 18, venerdì e sabato dalle 10 alle 12.30). “Abbiamo esteso la durata della mostra perché l’interesse è grande - dice Moroder - soprattutto tra le persone interessate al di fuori della Val Gardena”. Interesse ha suscitato anche il catalogo della mostra “Mejes”, che contiene le foto di Václav Šedý e articoli sulla storia e il significato dei masi gardenesi.













Altre notizie

Attualità