Plan de Corones, è polemica sull’ascensore per il Lumen

Il collegamento. Dopo l’accoglienza positiva dei turisti estivi, battesimo invernale per la struttura con un’alta torre Porta dalla stazione a monte degli impianti al museo e gli ambientalisti ne hanno sottolineato dimensioni e impatto


Ezio Danieli


brunico. La stagione invernale sul Plan de Corones si annuncia vivace. E non solo per la neve abbondante che è già caduta e che consente agli operatori di preparare le piste in vista delle prime sciate previste per la fine del mese. È atteso il battesimo invernale del nuovo ascensore che collega la stazione a monte dell’impianto a fune con il ristorante gestito da Norbert Niederkofler e con il museo Lumen, dedicato alla fotografia di montagna e inaugurato quasi un anno fa, il 20 dicembre 2018.

La struttura in effetti ha già destato molte discussioni e più di una perplessità da parte dei gruppi ambientalisti, come è già avvenuto tante volte quando nel paesaggio montano è stata inserita un’opera di concezione moderna e di impatto evidente. Da parte sua, la direttrice del museo Lumen Thina Adams ha provato subito a gettare acqua sul fuoco delle polemiche: “L’ascensore- ha affermato - è destinato soprattutto ai disabili e alle persone anziane. Mette in comunicazione la stazione a monte con il nuovo museo della fotografia e l’annesso ristorante. I primi mesi di apertura dell’ascensore sono stati di gran lunga positivi: i visitatori in estate hanno gradito la novità. La torre che ospita l’impianto può dare nell’occhio, visto che è piuttosto alta, ma bisogna dire che sfrutta una parziale copertura sotto terra per circa 7/8 metri, per cui una volta finiti i lavori l’ascensore non è così impattante. Anzi contribuisce a rendere il "panettone" di Plan de Corones Brunico ancora più allettante”.

È raggiungibile anche da chi sale in quota dal versante di Valdaora e da quello di San Vigilio di Marebbe. I costi per questo intervento, garantisce la Funivie Plan de Corones spa, “non sono stati esagerati per realizzare un’opera che era diventata necessaria”. Ma Thina Adams non fornisce cifre.

Il progetto che abbina museo della fotografia di montagna e ristorante vuole rendere Plan de Corones sempre di più una meta per tutto l’anno ed è stato realizzato anche grazie ad un finanziamento di Hypo Vorarlberg Leasing. Secondo un recente sondaggio di “Best Ski Resort”, Plan de Corones è il miglior comprensorio sciistico delle Alpi. E questo riconoscimento non è dovuto solo alle piste, ma anche all’offerta del territorio, offerta che da un anno ha aggiunto appunto il museo Lumen, subito apprezzato e presto peraltro finito nel mirino di altre critiche: per le spese di realizzazione e per i costi del biglietto di ingresso. “Costa 17 euro, rispetto ai 9 del ben più conosciuto Museo Ötzi - aveva detto la consigliera del gruppo misto a Brunico Cornelia Brugger - come il Louvre a Parigi”). Il progetto complessivo, a 2265 metri sul livello del mare, si compone del museo della fotografia di montagna, di un’area per eventi che ospita fino a 200 persone e di uno spazio gastronomico diretto dall’unico chef altoatesino a 3 stelle.

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