Saslong, già azionati 79 cannoni lungo i tre chilometri del tracciato

ORTISEI. La Saslong è una pista bellissima, sinuosa e invitante, una di quelle piste che ti dà l’adrenalina solo a vederla. Ma, come tutte le cose bellissime, ha bisogno di cure, attenzione,...


Daniela Mimmi


ORTISEI. La Saslong è una pista bellissima, sinuosa e invitante, una di quelle piste che ti dà l’adrenalina solo a vederla. Ma, come tutte le cose bellissime, ha bisogno di cure, attenzione, dedizione e anche, diciamolo, amore. Anche e soprattutto perché il 18 e il 19 dicembre la pista gardenese ospiterà le gare di Coppa del Mondo di sci. Le cure e le attenzioni per la pista durano praticamente tutto l’anno e i numeri sono imponenti. A cominciare da quelli dell’innevamento programmato, il fattore più determinante per la riuscita della gara e anche quello più soggetto ai capricci del tempo. “Da due settimane sono in funzione 79 cannoni lungo tutto il tracciato della pista e della gara, ovvero 3 chilometri e mezzo – ci dice Rainer Senoner, il Presidente della Saslong Classic. - Potrebbero funzionare giorno e notte, ma dipende dalle condizioni atmosferiche, dalla temperatura e dall’umidità. Più il clima è secco e meno c’è bisogno di basse temperature. Adesso riusciamo bene a fare funzionare tutti i cannoni di notte, ma si prevede un abbassamento delle temperature nel weekend, fino a 9-10 gradi sotto zero, quindi potranno restare in funzione 24 ore su 24. Il problema è come sempre l’inversione termica, quando la temperatura invece di essere più bassa in montagna che in valle, è più alta, come in questi giorni”. Per innevare tutta la pista e fare uno strato di neve che deve essere come minimo 40 centimetri, c’è bisogno di produrre 80 mila metri cubi di neve. “Per ora prendiamo l’acqua dai bacini posti lungo la pista e dai ruscelli o fiumi come il Gardena. Da quest’altr’anno potremo attingere anche dal grande lago in via di costruzione che conterrà un milione di metri cubi d’acqua”, continua Senoner. Sono centinaia le persone che lavorano per diversi mesi all’anno, anche se non tutti contemporaneamente, per rendere bellissima e perfetta la Saslong. In estate si livella in terreno, in autunno si cominciano a mettere le reti e tutte le altre strutture di protezione. In inverno la gestione della pista passa nelle mani amorevoli della Funivie Saslong Spa che si occupa dell’innevamento. Quest’anno, a causa della pandemia, il lavoro dei 450 uomini e donne che contribuiscono alla perfetta riuscita della gara, gran parte dei quali volontari, e che lavorano per circa 50 giorni all’anno, è ancora più complicato, difficile e pesante. Come ci conferma Senoner. “Oltre al lavoro sulle reti, le protezioni e le varie strutture, quest’anno dobbiamo assicurare che lungo il tracciato non ci siano assembramenti, quindi siamo costretti a chiudere la visuale della pista e quindi della gara, con alti teloni. Anche negli altri tratti della pista, quelli su cui non si disputa la gara, gli sciatori potranno scendere, ma non possono fermarsi”. Cambiano anche tutte le regole della gara: niente pubblico, ma solo gli addetti ai lavori e pochi giornalisti accreditati nel parterre e lungo il percorso di gara. Il parterre sarà come sempre suddiviso in settori colorati: uno per le squadre, uno per il comitato e uno per i giornalisti. Ma non finisce qui. “Tutti gli atleti, i collaboratori e i giornalisti dovranno sottoporsi ai test antigenici rapidi che sarà effettuati dall’Azienda Sanitaria di Bolzano e dalla Croce Rossa – conclude Senoner. - Non lasciamo nulla caso. Quest’anno per noi è una sfida, ma la cinquantatreesima edizione della Saslong Classic avrà luogo. Adesso aspettiamo un po’ di freddo e tanta neve…”















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