il caso

Tamponi eseguiti da non sanitari, tre denunce a San Candido

Nei guai un medico 50enne del luogo e le sue due segretarie di 20 e 30 anni (foto di repertorio)



SAN CANDIDO. I carabinieri di San Candido insieme a quelli del Nas di Trento hanno denunciato un medico 50enne del luogo e le sue due segretarie di 20 e 30 anni, ipotizzando il reato di esercizio abusivo di una professione in concorso. Ispezionando un centro per tamponi nasali oro-faringei per la ricerca del virus Sars-CoV-2, aperto dal medico, i militari vi hanno trovato due donne addette alla raccolta ed allo sviluppo dei tamponi.

Si trattava delle due segretarie, che non esercitano quindi una professione sanitaria, che avevano anche in uso l'utenza del medico, loro datore di lavoro, per accedere al database dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige per l'emissione del "Green pass". Il professionista, però, non avrebbe potuto avvalersi di una persona non esercente la professione sanitaria per effettuare i tamponi e per questa ragione è scattata la segnalazione alla procura della Repubblica.

I carabinieri proseguono le ispezioni su laboratori e ambulatori. C'è infatti il sospetto che operatori sanitari sospesi dall'Azienda sanitaria provinciale perché no-vax abbiano attivato centri per l'effettuazione di tamponi.













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