Tra Pusteria e Comelico progetto col freno a mano 

Il collegamento sciistico. I dubbi del Cai nazionale arginano gli entusiasmi del comitato Discussione a Roma rimandata di 15 giorni. I favorevoli invocano l’intervento di Di Maio e Salvini


ezio danieli


Sesto pusteria. Il collegamento sciistico fra il Comelico e l'Alta Pusteria continua ad essere frenato. Il comitato del Comelico, con il Cai nazionale che ha messo un argine alle sue aspirazioni di realizzare il progetto, è tornato da Roma con più dubbi che certezze. Da una parte la volontà tutta locale di realizzare il collegamento, dall’altra lo stop del Cai nazionale ai nuovi impianti.

Sulle modalità di un’eventuale realizzazione, il comitato ritiene che la soluzione proposta dal Comune sarebbe «la più adatta, in quanto tiene conto non solo degli aspetti paesaggistici, ma anche di quelli economici, finanziari, turistici e territoriali». Il sindaco di Comelico Superiore, Marco Staunovo Polacco, è sceso a Roma per l’incontro al ministero dei Beni culturali e ambientali. Molti speravano che quella nella capitale fosse la giornata determinante, invece se ne riparlerà il 27 giugno. «Si è deciso di prendere altri 15 giorni di tempo per un ulteriore approfondimento», spiega Staunovo Polacco. «Le soluzioni possibili sul “piatto” sono due, quella del Comune e quella di Mibac e Soprintendenza. Il 27 dovrà essere la giornata decisiva». Ministero e Soprintendenza, per ragioni di tutela ambientale, hanno sollevato perplessità e dubbi sul tracciato della cabinovia che da Val Grande porterebbe a Cima Collesei. «La proposta del Comune, oltre a tenere conto dell’aspetto paesaggistico, considera anche le componenti economiche, finanziarie, turistiche, focalizzandosi sui bisogni del territorio», ribadisce il primo cittadino. «Mi auguro che la valutazione del Ministero prenda in considerazione anche tutte queste tematiche e convenga sulla soluzione proposta dal Comune, che tra l’altro, anche su indicazione di Mibac e Soprintendenza, è stata migliorata. Una progettazione che ha implicato anche costi aggiuntivi. Il confronto è stato utile pure per noi. Sono fiducioso in vista del prossimo incontro».

Quella del sindaco è la versione istituzionale del caso. Ma il comitato spontaneo dei cittadini del Comelico – appoggiato dalla società Drei Zinnen, dalle amministrazioni della Pusteria e da varie associazioni –, presente all’incontro romano con una propria delegazione, ha diffuso un comunicato in cui sostiene che “dal punto di vista tecnico non ne veniamo a capo”. Così Rinaldo Tonon: «Le proposte del Mibac sono inattuali: in primis perché ambientalmente peggiorative, ma anche perché tecnicamente assurde, costose e poco redditizie. Come comitato siamo delusi dall’insistenza del ministero nel non considerare le migliorie apportate dal Comune al progetto originario, frutto del recepimento delle osservazioni del Ministero stesso». Il comitato è convinto che «senza un forte intervento politico non se ne arriverà a capo. Pretendiamo una presa di posizione sull’argomento da parte del ministro Bonisoli e a questo proposito sollecitiamo immediatamente anche un intervento politico dei vicepremier Di Maio e Salvini. Siamo pronti a nuove iniziative. Nessun passo concreto è stato fatto dopo la protesta di Padola. Nessuno si è degnato di sostenerci di fronte a queste continue umiliazioni».

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