Voli sulle Dolomiti? Dubbi su turisti e cantieri
La Elikos a Pontives. Non solo proposte per vacanze ma anche lavori in strutture in quota «Ora è tutto fermo. Speriamo che aprano le frontiere e arrivino tedeschi, austriaci e nordici»
Val gardena. Il 15 giugno i primi elicotteri si alzeranno dalla base di Pontives, vicino a Ortisei. Se si alzeranno. E come si alzeranno in volo?
I due fratelli Marco e Gabriel Kostner, i titolari di Elikos, ancora non hanno la più pallida idea di che cosa succederà. E sono molte le domande: Quante persone possono caricare? Ci sarà qualcuno che avrà bisogno dei loro velivoli per effettuare trasporti di materiali? Ci saranno turisti da andare a prendere all’aeroporto di Milano o Monaco? Turisti che non hanno tempo da perdere sulle autostrade e vogliono arrivare a destinazione a 230 chilometri all’ora e senza ingorghi. Ci sarà qualcuno che vuole (e può permettersi) di vedere dall’alto il prezioso (in tutti i sensi: 50 minuti di volo costano 1.650 euro) spettacolo delle Dolomiti?
I voli turistici. “Ancora non sappiamo niente di preciso e stiamo aspettando direttive precise – conferma Marco Kostner – Adesso abbiamo tre macchine pronte al decollo, pulite, igienizzate, con mascherine, guanti e gel a bordo, a disposizione di piloti e passeggeri. Fino al 2 giugno, rimane la disposizione che prevede solo metà dei passeggeri a bordo. Un volo panoramico in elicottero sulle Dolomiti o un trasporto dall’aeroporto diventano una spesa decisamente impegnativa che ben pochi, temo, possono permettersi. Speriamo che cambi qualcosa, altrimenti dubito che voleremo. Noi ci siamo fermati come tutti il 9 marzo. Continuiamo a pagare gli stipendi a 9 persone che non possono lavorare e non abbiamo messo nessuno in cassa integrazione. Anche loro hanno famiglie da mantenere. Peccato, perché la stagione invernale è stata fantastica: tanti turisti, tanti voli, tanti trasporti, tanta gente da portare in cima alle montagne per fare la discesa con gli sci. Ma ci siamo fermati troppo presto e sul più bello”.
Cantieri in quota. Elikos effettua anche voli per trasportare i materiali in quota e viceversa. Anche lì è tutto fermo. “Solitamente trasportiamo in quota i materiali che servono per la costruzione o ricostruzione di rifugi, alberghi, impianti di risalita. Ma, almeno per il momento, è tutto fermo. Tutti rimandano qualsiasi intervento al prossimo anno, perché nessuno può fare previsioni su come sarà questa estate e tutti hanno paura di fare investimenti in questo momento”.
Gli arrivi dall’estero. Anche alla Elikos, come in qualsiasi albergo, ristorante, rifugio, negozio, esercizio commerciale si teme la chiusura delle frontiere, soprattutto quelle con Austria e Germania. “I nostri clienti vengono da 38 Paesi diversi – spiegano ancora Gabriel e Marco Kostner - Abbiamo tanti americani, cinesi, russi. Per lo più ce li mandano gli hotel. Ma temo che quest’anno nessuno o pochi arrivino. Speriamo che aprano le frontiere e arrivino gli austriaci, i tedeschi, i nordici. Per fortuna abbiamo anche tanti clienti italiani e gente del posto. Ma avranno tempo e soldi per fare le vacanze quest’anno?”
I soccorsi. Gabriel e Marco Kostner mettono i loro elicotteri anche a disposizione di Aiut Alpin. “Il soccorso riprenderà l’attività il 10 giugno e in questi giorni sono ricominciate le esercitazioni e i primi controlli e verifiche. Finora era tutto fermo anche per quanto riguardava il soccorso in montagna. Probabilmente questa estate, essendoci meno turisti, ci saranno anche meno soccorsi da effettuare. Noi comunque siamo pronti...”
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