Ricoveri, l’Alto Adige è in calo mentre il Trentino continua a crescere. Tagliati fino al 50% degli interventi
Il direttore Zerzer: «Draghi ha detto che gli ospedali sono sotto pressione per colpa dei non vaccinati. E io dico che chi si vede spostare l’intervento atteso deve ringraziare i no vax»
BOLZANO. «Siamo noi a tirar su tutti i giorni il telefono ed a chiamare i pazienti per dire che “ci dispiace tanto ma l’operazione è stata rinviata, la richiamiamo quando c’è un posto libero”. E non siamo nemmeno in grado di fissare una seconda data». É amareggiato Reinhold Perkmann - primario di Chirurgia vascolare e toracica al San Maurizio che parla di un taglio degli interventi che arriva al 40/50%. «Siamo chiamati a parlare col paziente ed a tranquillizzarlo. Siamo diventati chirurghi-psicologi. Dobbiamo spiegare loro che lo slittamento di 5, 6, 7 settimane non comporterà danni irreversibili e credetemi non è facile». E i pazienti come commentano? «Che lo sapevano, che hanno sentito che gli ospedali sono sovraccarichi, che adesso il Covid resta la priorità assoluta... ma ci sono anche quelli che si arrabbiano. Credetemi non è facile». Tutte le Chirurgie sono in sofferenza. «Succede al mio reparto ma anche ai colleghi di Ginecologia, Otorinolaringoiatria, Oculistica, Neurochirurgia ecc. A Bolzano lavoriamo su 7 sale operatorie con anestesista operativo al 100% quando a pieno ritmo sono 12 o 13».
Il Covid blocca gli ospedali Succede perchè i pazienti Covid continuano a bloccare gli ospedali. «Ogni letto occupato dal virus ne sottrae altri - dice il direttore generale Asl Florian Zerzer - e poi ci mancano 541 professionisti sospesi per inosservanza dell’obbligo vaccinale». A cui in questi giorni se ne sono aggiunti circa 250 positivi al Covid. «Mi dispiace terribilmente che tante operazioni debbano slittare ma l’altro giorno Mario Draghi è stato chiarissimo "la circolazione del virus - ha detto il presidente del Consiglio - mette di nuovo sotto pressione i nostri ospedali, soprattutto per l’effetto sulla popolazione non vaccinata”. La penso allo stesso modo - dice Zerzer - chi si vede spostare l’intervento tanto atteso, deve ringraziare i no vax non prendersela con l’Asl». Tutti i giorni al San Maurizio - ed è lo stesso nel resto della provincia - salta un intervento programmato su due. Difficoltà con le urgenze Perkmann dice che le urgenze sono garantite ma ci sono comunque difficoltà ad inserire i pazienti: «Spesso non è facile riuscire a garantire l’operazione in giornata. Siamo veramente in trincea. Il sistema organizzativo funziona per fortuna molto bene - e tra colleghi si è creata una fortissima collaborazione - ... ci chiamano al volo, ci aiutiamo. Si lavora con un programma settimanale di base che cambia continuamente, siamo al massimo della flessibilità, impegnati spesso senza orario ed operiamo anche la sera. Messi così riusciamo a garantire a malapena gli interventi ai residenti figuriamoci adesso con i turisti che si sono fatti male sugli sci o che sono venuti in vacanza in Alto Adige ed hanno visto riacutizzarsi altre patologie. Siamo in difficoltà».
E come andiamo con la chirurgia oncologica? L’Asl assicura che continua ad essere garantita. Perkmann risponde per la Chirurgia oncologica al polmone «l’abbiamo sempre garantita e continuiamo a farlo». Personale Asl, 250 positivi Omicron galoppa e sta colpendo anche il personale Asl che è a casa positivo. Per cui tra sospensioni (541), personale impiegato nei centro vaccinali, personale positivo (250 l’ultimo dato che è in ascesa e varia di giorno in giorno) e personale sfinito da due anni di pandemia è veramente dura reggere. «Durissima», conclude Zerzer.