femminicidio

Sigrid Gröber forse picchiata a morte perché aveva perso le chiavi

Sarà decisivo l’esito definitivo dell’autopsia svolta dal dottor Dario Raniero sulla natura delle lesioni. La testimonianza di due minorenni: l’imputato sarebbe stato su tutte le furie in quanto non poteva entrare in casa


Mario Bertoldi


BOLZANO. Agli atti mancano solo le conclusioni dell’anatomopatologo Dario Raniero chiamato a indicare le probabili cause di morte di Sigrid Gröber, deceduta dopo essere stata picchiata e abbandonata al gelo per sette ore (sino alle 2 della notte) davanti all’istituto alberghiero Kaiserhof di Merano. Grazie alle ultime testimonianze raccolte dai carabinieri (a cui sono state delegate le indagini) gli inquirenti sono stati in grado di ricostruire nel dettaglio le ultime ore di vita della donna abbandonata nel cortile dell’istituto da Alexander Gruber, custode domiciliato nell’appartamento di servizio messo a disposizione dall’amministrazione pubblica e convivente della vittima.

Il ruolo dell’alcol

È sempre più evidente che il dramma sia maturato in un contesto di degrado caratterizzato dall’abuso di sostanze alcoliche da parte di entrambi i protagonisti. E proprio in questo contesto Alexander Gruber (che sta affrontando il procedimento penale per omicidio con l’assistenza dell’avvocato Enrico Lofoco) avrebbe avuto una reazione molto violenta dopo aver scoperto che l’amica che si trovava con lui aveva perso le chiavi di casa in occasione della prima “tappa” di quel sabato sera trascorso al bar Arundo in via Goethe. I carabinieri sono riusciti a rintracciare diversi avventori che non hanno dimenticato la presenza verso le 18 all’interno dell’esercizio di Alexander Gruber e Sigrid Gröber. Tutti hanno indicato agli investigatori che per circa un’ora la coppia ha consumato bevande di carattere alcolico lasciando il locale visibilmente alterati verso le 19. Poco dopo due ragazzine minorenni che erano sulla via del ritorno a casa hanno notato proprio nei pressi della scalinata che conduce al seminterrato dell’appartamento di Gruber una donna a terra, apparentemente priva di sensi.

La testimonianza

Le due ragazze avrebbero chiesto se ci fosse bisogno di aiuto, in realtà furono redarguite in malo modo proprio dallo stesso Gruber che le indusse ad allontanarsi in fretta dal cortile. La testimonianza potrebbe essere molto importante per la Procura della Repubblica che sino ad oggi ha contestato all’imputato l’ipotesi di accusa di omicidio volontario aggravato. La difesa tenterà ovviamente di alleggerire la posizione dell’uomo sostenendo, invece, la tesi dell’omicidio preterintenzionale ma non sarà un percorso processuale facile. Anche perché lo stesso pubblico ministero ha posto l’attenzione anche sul comportamento di Alexander Gruber successivamente all’ora trascorsa al bar Arundo.

Le chiavi

Come detto sembra accertato che la coppia fosse tornata a casa scoprendo proprio in quella occasione di aver perso le chiavi. In altre parole Alexander Gruber si sarebbe trovato nell’impossibilità di entrare nell’appartamento. Quando fu notato dalle due ragazzine minorenni nel cortile del Kaiserhof la donna si trovava già a terra, priva di sensi, con il volto parzialmente insanguinato. Ma Gruber venne notato mentre cercava di sollevare il corpo da terra forse pensando di poter entrare in casa. L’imputato invece abbandonò la vittima nel cortile, con gravi ferite e al freddo e tornò in città a Merano da solo per andare a bere altri alcolici all’interno del bar Domino.

Ha offerto da bere

Anche per questo frangente sono numerosi i testimoni sentiti dai carabinieri. Alcuni avventori hanno riferito che Gruber (che sarebbe già stato in condizioni alterate) avrebbe consumato altri bicchieri di vino rosso offrendo anche da bere. Sarebbe poi stato allontanato dal personale del locale perché, proprio a seguito dell’alcol, era diventato fastidioso ed aggressivo. Gruber, comunque se ne andò poco prima delle 21, pagando con una carta bancomat. Nelle due ore trascorse al bar Domino non si dimostrò mai preoccupato delle condizioni dell’amica Sigrid che aveva abbandonato a terra nel cortile della scuola alberghiera. Resta un buco temporale tra le 21 e le 2 di notte quando sul posto fu fatta intervenire un’ambulanza con medico rianimatore dopo l’allarme lanciato da un giovane in zona stazione a cui l’imputato aveva chiesto aiuto. A questo punto sarà l’esito completo dell’autopsia (dopo il responso provvisorio sulle lesioni riscontrate e gli effetti delle ore trascorse al freddo) a decidere nei prossimi giorni il percorso processuale.













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