“Temple bar”: proroga di 3 anni, poi il cantiere
L’amministrazione si prepara alla ristrutturazione delle sue proprietà in piazza Domenicani. Il Monteverdi è a sua volta impegnato in una profonda riqualificazione: l’anno prossimo “cantiere” nella sala concerti
BOLZANO. Piazza Domenicani si predispone ad una vasta - e lunga - riqualificazione. Il centro sarà il palazzo del Conservatorio, il quale è diviso in due: le vetrine che sfilano al suo piano terra, dalla galleria Civica, al Temple bar, alla farmacia sono del Comune, la parte alta della Provincia.
Su quest’ultima, grande, porzione si è detto molto: la ristrutturazione del Monteverdi in loco, con gli studenti dentro e non trasferiti in attesa della sua conclusione, e il prossimo anno gli interventi sulla sala concerti. Adesso nel mirino c’è invece la “sfilata” delle proprietà comunali. Ultimo atto, l’autorizzazione da parte della giunta - avvenuta lunedì - per la stipula di una concessione-contratto “per l’uso dell’immobile di proprietà municipale sito al numero civico 20 da adibire a bar”.
Il caso del “Temple bar”.
Si tratta del “Temple bar”. Nel suo caso, come in quelli che riguardano gli altri esercizi in capo al Comune nel palazzo, la Provincia aveva comunicato l’intenzione di acquisirli, per poter disporre così dell’intero edificio, vetrine al piano terra comprese, dicendosi disposta a impegnarsi in funzione dell’individuazione, per questi esercizi, farmacia compresa, di una nuova collocazione altrove. Ma sempre in centro.
«Questo programma di ricollocazione non è andato a buon fine - annuncia Stefano Fattor - e dunque ora ci muoviamo con le nostre forze». Partendo proprio con il “Temple bar”, classico ritrovo della movida della piazza. «Si è deciso - specifica l’assessore al Patrimonio del Comune - di accordare una proroga di tre anni, alle stesse condizioni degli anni precedenti». Il margine temporale previsto ha una giustificazione: alla scadenza di questo ulteriore termine, tre anni appunto, verrà avviata la riqualificazione in profondità dei locali, visto che un loro trasferimento, ipotizzato qualche anno fa in base alle intenzioni della Provincia, non è più d’attualità.
Dunque, il Comune si predispone ad aprire un ulteriore cantiere sulla sua proprietà in vista di una possibile, più accentuata, valorizzazione dello stesso nella prospettiva di un suo riuso con buon ritorno economico per le casse municipali.
Probabilmente il cantiere per la ristrutturazione del locale si sovrapporrà a quello, si spera in conclusione, già in atto per il resto dell’edificio.
Secondo programma, sono in atto in questi mesi i lavori in alcune aule mentre per il 2025 si pensa di muoversi all’interno della sala concerti. Resta incerto invece il destino del chiostro medievale per il quale, all’inizio, si era pensato ad una copertura di vetro per poterlo impiegare per concerti ed eventi.
P.CA.