Test di massa, lunghe code a Bolzano e Laives. Ma i cittadini promuovono l'iniziativa
File interminabili alle Manzoni e in via Vintola. L'Azienda sanitaria: "Rallentamenti dovuti alla grande affluenza"
BOLZANO. Un'adesione massiccia, forse troppo. Almeno a giudicare dalle lunghe file che dal mattino hanno continuato a crearsi all'esterno delle scuole e degli altri presidi dove si è conclusa la prima delle tre giornate di screening di massa in provincia di Bolzano.
Al progetto di test rapidi hanno partecipato 82.970 persone (dato comunicato alle 18 e riferito alle 16). Lungo le 660 linee di test, suddivise nelle 184 postazioni presenti nei 116 comuni dell'Alto Adige, sono risultate positive 1.256 persone.
Alle 18, dopo una giornata campale e di grande lavoro per gli operatori sanitari, la chiusura dei presidi, che riapriranno domani, sabato 21 novembre, alle 8.
Alle 16 le code parse interminabili stamane all'esterno delle scuole Manzoni sono ancora lunghe, ma hanno iniziato ad accorciarsi. I tempi di attesa variano molto a seconda della sede di effettuazione del tampone. Alle De Medici bastano una ventina di minuti, test compreso, per concludere tutta la procedura.
Ma la pressione sui centri per lo screening non si limita al capoluogo: a Laives occorre dall'ora all'ora e mezza, perché l'afflusso di cittadini è continuo e sostenuto.
Attorno alle 12.30 le code sono ancora molto lunghe in diversi presidi, anche se, rispetto al primo mattino, le attese sono più tollerabili per il rialzo della temperatura, ma il disagio è innegabile.
I punti critici. Fra le più critiche la situazione alle Manzoni e in via Vintola, dove si deve aspettare molto a lungo, come mostra questo video DLife.
Alle Tambosi la situazione è meno caotica: la fila raggiunge l'inizio del cortile. Alle Alfieri le persone all'esterno sono ancora numerose: i tamponi sono veloci, ma la gente continua ad arrivare senza sosta. Contesto analogo in via Dolomiti alle scuole Chini. Alle De Medici la situazione è scorrevole, con 10-15 persone in attesa.
Riflettori puntati sull'Alto Adige. Le operazioni sono seguite con attenzione, oltre che dalle autorità sanitarie e amministrative, anche dalla stampa nazionale e internazionale, mentre a Bolzano sono giunti anche tre osservatori del governo austriaco per studiare lo svolgimento dello screening di massa. Si apprende inoltre che le prenotazioni hanno raggiunto quota 60 mila.
L'Azienda sanitaria: Congestione causata dalla grande affluenza. L'Azienda sanitaria conferma i ritardi in alcuni presidi, soprattutto a Bolzano, che attribuisce alla grande affluenza il primo giorno di screening. "Tuttavia, verso mezzogiorno i ritardi stavano diminuendo - precisa una nota - e nelle prossime ore l’affluenza dovrebbe tornare nuovamente alla normalità".
Chi più, chi meno paziente, il coro che si leva dalla cittadinanza è unanime: "Lo screening va fatto perché è l'unico modo per tornare il prima possibile alla normalità".
Soddisfazione da parte del direttore dell'Azienda sanitaria, Florian Zerzer: "I cittadini hanno preso lo screening sul serio e in tutti i 116 Comuni si sta lavorando con il massimo impegno". Lo stesso sindaco Caramaschi aveva invitato a non concentrarsi tutti al mattino di venerdì.
Si conferma comunque la rapidità di effettuazione del test, come aveva dimostrato il piccolo esperimento sul campo effettuato ieri dal nostro direttore, Alberto Faustini.
Obbiettivo 70 mila. Alla vigilia della campagna di test il sindaco di Bolzano, rispondendo alle domande dei lettori dalla redazione dell'Alto Adige, aveva auspicato che l'adesione superasse le 70 mila persone: l'obbiettivo è di localizzare i positivi asintomatici per interrompere la catena del contagio, alleggerendo la pressione sugli ospedali e garantendo un Natale più sereno alla cittadinanza.
Non solo i reparti Covid sono particolarmente sovraccaricati negli ultimi giorni, tanto che l'Azienda sanitaria la settimana scorsa avva rivolto un accorato appello alla popolazione: "Andate al pronto soccorso solo se in pericolo di vita".
Intanto anche oggi in Alto Adige si sono contati 8 decessi e 736 nuovi contagi.
Ore 9 - Lo sceening di massa a Bolzano è partito tra le code. Numerose le segnalazioni di lunghe attese in diversi presidi di effettuazione dei tamponi stamane, 20 novembre, primo giorno del maxi-test: fra questi al Tambosi, alle Foscolo e alle Archimede.
In via Vintola si sono messi in fila prima delle 8 in molti, soprattutto anziani, creando un collo di bottiglia.
Una lettrice protesta: "I miei genitori e mia figlia sono in fila dalle 8 di mattina alle scuole Manzoni di via Rovigo e fino adesso, che sono le 8.40, non hanno iniziato a fare il tampone. E' una vergogna, ci sono persone anziane, bambini e altri al freddo".
Code segnalate anche a Merano. Più tranquilla sembra la situazione a Caldaro.