LA PROTESTA

Trento, decine di baristi e ristoratori "a terra" in piazza Duomo

Massiccia l'adesione oggi, 28 ottobre, alla manifestazione promossa dalla Federazione italiana dei pubblici esercizi: "Abbiamo bisogno di risorse e strumenti per continuare ad esistere" (foto agenzia Panato)



TRENTO. Hanno steso a terra le tovaglie dei loro locali e incrociato le braccia per mezz'ora. In decine fra ristoratori, baristi, cuochi e personale degli esercizi pubblici hanno partecipato stamane, 28 ottobre, in piazza Duomo, a Trento, alla manifestazione "Siamo a terra". 

"Siamo a terra": tavole imbandite ed esercenti sui bolognini di piazza Duomo

La protesta di baristi e ristoratori ha visto l'adesione di decine di operatori del settore oggi, 28 ottobre, a Trento, come in altre 23 città italiane. La richiesta è una: "Lasciateci lavorare" (video Pamnato)

Una manifestazione ordinata, silenziosa, senza eccessi, per ribadire con chiarezza che il settore dei pubblici esercizi e della ristorazione sta soffrendo in modo pesantissimo le limitazioni imposte dalla normativa anti-Covid. Sono state 24 le città italiane che hanno aderito all'iniziativa di Fipe, la federazione italiana dei pubblici esercizi.

Tutti con in mano un cartello indicante la propria professione, hanno cantato assieme l'inno nazionale seguendo le note di una tromba.

Trento, baristi e ristoratori in piazza contro le restrizioni. I cartelli e l'inno nazionale

Anche Trento tra le 24 città italiane che oggi, 28 ottobre, hanno ospitato la manifestazione di Fipe, la federazione italiana dei pubblici esercizi, "Siamo a terra". In piazza Duomo anche il governatore Fugatti e l'assessore Failoni (video di Romano Magrone / agenzia Panato)

«Bene l'ordinanza di Fugatti - spiega il presidente dell'Associazione Ristoratori trentini Marco Fontanari - ma le aziende sono comunque messe a dura prova da troppi mesi: la parentesi della stagione estiva non riuscirà ad evitare che moltissime imprese chiudano i bilanci in forte perdita. Con questa manifestazione chiediamo di porre l'attenzione sulla nostra categoria: abbiamo bisogno di sostegno, di risorse e strumenti per continuare ad esistere. Il settore, in Trentino, conta oltre 3.500 aziende e dà lavoro a quasi 15 mila addetti».













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