A Trafoi il rendez-vous della polizia diventa una festa
Stelvio. Ritrovo alla grande, l’altro giorno, per l’associazione “Amici Trafoi” nell’ex colonia montana della polizia di Stato nella frazione di Stelvio, un tempo colonia estiva per gli agenti e i...
Stelvio. Ritrovo alla grande, l’altro giorno, per l’associazione “Amici Trafoi” nell’ex colonia montana della polizia di Stato nella frazione di Stelvio, un tempo colonia estiva per gli agenti e i loro familiari, chiusa 25 anni fa e poi ceduta alla Provincia.
Oltre cento i soci giunti perfino da Roma e da Genova, nonché dal vicino Trentino, che insieme a diversi cittadini di Trafoi (i quali negli anni hanno mantenuto i contatti con alcune delle famiglie che un tempo trascorrevano nel paese le ferie estive) hanno raggiunto l’ex colonia per il rendez-vous organizzato dal presidente dell’associazione Roberto Carannante e alla sua vice Letizia Basso.
Carannante non ha nascosto la commozione nel ritrovare tanti amici: «Mi sembra ancora di vedere i figli degli agenti correre su e giù per il prato o giocare a bocce con le loro famiglie. E poi, lo spaccio sempre aperto, dove leggere il giornale, incontrarsi e conversare. Tutti momenti di grande sollievo, lontano dalla vita cittadina e dallo stress quotidiano che il nostro servizio richiedeva». Dopo il saluto del presidente, la messa di don Flavio dall’altare allestito ai tempi d’oro all’interno dello spaccio, ben conservato e ottenuto in gestione solo negli ultimi tempi. «Per gli altri fabbricati dell’ex colonia – ha aggiunto Carannante – ho nel cassetto un po’ di progetti da realizzare in futuro, chiaramente col beneplacito della Provincia. Anzi, a quest’ultima vorrei rivolgere un sentito ringraziamento per averci permesso di ritrovarci qui, intanto, per questa bella giornata di festa». Ricordando con voce rotta il colonnello Matteo Basso, ex comandante della colonia, ha chiamato a sé la vedova, Elda Basso, intervenuta insieme ai figli Letizia (che, ricordiamo, è vicepresidente dell’associazione) e Luigi. A Elda Basso il presidente ha voluto assegnare una targa ricordo, così come una targa è stata consegnata a Luigi Carraro, della Valsugana, che dal 1959 al 1994 fu il factotum della colonia, prestando la propria opera ora come cuoco, ora come falegname o come elettricista, sovrintendendo al buon funzionamento della struttura fino alla sua chiusura. B.P.