merano

Addio a Pasquale Timone artista e spirito bohémienne 

Il cordoglio. Se n’è andato il pittore e personaggio meranese: avrebbe compiuto 80 anni il prossimo ottobre. Fra le sue intuizioni la “Wandelart” sulla passeggiata d’Inverno



MERANO. Artista e spirito bohémienne. Lupo solitario e combattente in lotta - più o meno perenne - contro il sistema. E ne andava orgoglioso, come dei suoi quadri, che ha portato a esporre fino a Parigi e a Roma.

Se n’è andato pochi giorni fa Pasquale Timone. Avrebbe compiuto 80 anni a ottobre.

Aveva la chioma arruffata dalla voglia di mettere sempre in discussione le imposizioni. Non ci stava ai soprusi, Timone, teneva la barra a dritta a costo di scontrarsi, come ogni sognatore quando è costretto ad affrontare gli iceberg della realtà.

E allora si perdeva nei suoi dipinti, un giorno espressionisti e l’altro astratti, che ambiva a far girovagare ovunque la bussola, in quel momento, suggeriva. Proponendosi, accogliendo inviti, lasciandosi ispirare dall’occasione.

Lo ricordiamo solo sei anni fa quando, non più proprio un giovincello, decise di andare a caccia di nuove idee per dare linfa alla sua verve artistica: lo fece a modo suo, on the road, con zaino e sacco a pelo. Verso Sud. Più o meno nello stesso periodo, da una sua intuizione era nata la “Wandelart”, contesto sulla passeggiata d’Inverno in cui con una certa cadenza gli artisti - locali ma non solo - potevano presentare le proprie opere. Non era il primo tentativo, in questo senso: ci aveva già provato in piazza del Grano, dove a lungo aveva gestito una bancarella.

Si torna indietro di una quindicina d’anni per vederlo promotore della Fiera d’arte al circolo unificato meranese con un’ottantina di espositori. Ancora mostre a Roma e il quadro regalato a Benedetto XVI. Il viaggio nella capitale francese. E prima del pennello, la scrittura.

Anticonformista, controcorrente ma per davvero, Pasquale Timone. L’ultimo saluto giovedì alle 14 al cimitero di via San Giuseppe. SIM

 













Altre notizie

Attualità