l'iniziativa

Andreas Palla, memoria e aiuto 

Un anno fa un malore sul ghiaccio fu fatale al trentaduenne meranese durante una partita di hockey. Il club di Prato allo Stelvio, per la ricorrenza, ha disputato un incontro con il Caldaro. Nel contesto raccolti oltre 5.000 euro destinati all’associazione “Cuore di bimbo”



PRATO STELVIO. Sono stati organizzati eventi, negli ultimi tempi, molto preziosi per l'associazione Cuore di bimbo, che sostiene gli interessi delle persone con difetti cardiaci congeniti. Così la squadra di hockey dell'Asv Prato allo Stelvio ha invitato il suo pubblico, tra cui molti giovani, e i suoi sponsor a un evento speciale. È stato dedicato alla memoria di Andreas Palla, morto per insufficienza cardiaca durante un torneo amatoriale nel 2022. La commemorazione ha preso il via con un'emozionate partita di hockey tra la squadra di hockey i club di Prato allo Stelvio e del Caldaro. Dal punto di vista sportivo, la squadra di Prato ha sconfitto la delegazione dell’Oltradige per 6:4. Ma alla fine è un dettaglio. Il momento clou della serata è stata la decisione degli organizzatori di devolvere in beneficenza il ricavato del 1° "Torneo Memorial Palla".

«La voglia di vivere di Andreas Palla e lo spirito instancabile che ha portato alla squadra vivranno per sempre». In questo contesto è particolarmente toccante il fatto che la famiglia Palla abbia donato una coppa e contribuito con altri 500 euro al ricavato di 5.150 euro. La donazione va all'associazione “Cuore di bimbo”, il cui vicepresidente Christian Parteli accompagnato dal membro del consiglio direttivo Maria Pawlus hanno ricevuto sul posto. Nel contesto hanno sottolineato che il generoso gesto aiuterà le famiglie con bambini malati, in modo.

Sono stati estremamente toccanti anche gli interventi del padre di Andreas, Walter, e del fratello Stefan.

L’associazione.

Un altro punto saliente nella storia di Cuore di bimbo è la costituzione di un comitato giovanile, avvenuta in occasione del campo invernale di quest'anno, guidato da Elisa Varotto. Con questa decisione, il presidente di Cuore di bimbo, Ulrich Seitz, e il suo team desiderano dare molto più spazio alle preoccupazioni dei giovani che devono affrontare la loro limitazione a causa di un difetto cardiaco. Dopo tutto, sono loro i veri protagonisti che dovrebbero determinare ciò che deve essere attuato. Secondo Seitz, in Alto Adige arranchiamo nel settore terapeutico «e dovremmo fare del nostro meglio per integrare l'offerta piuttosto modesta del settore pubblico con le risorse interne dell'associazione, in modo da poter garantire ai numerosi giovani (si contano circa 70 nuovi casi ogni anno e un totale di 13.000 malati nel nostro territorio) una prospettiva che consenta loro di condurre una vita il più possibile normale. A tal fine, dobbiamo mobilitare altri specialisti dal contesto italiano e dall'estero e sperimentare cose nuove con un concetto di cura chiaro».

 













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