Danni al condominio Ipes: «Paghiamo per i vandali»  

La protesta degli inquilini. Dopo gli estintori “scaricati” nei garage di via Chiesa e di via Filzi l’Istituto chiarisce che se non si identificheranno i responsabili le spese spetteranno ai residenti



Merano. La lettera di risposta è arrivata ma come già avevamo scritto nei giorni scorsi, diversi residenti ci avevano anticipato i suoi probabili contenuti: «semplicemente perché non è la prima volta che accade», spiegavano. Stiamo parlando della risposta scritta che Ipes ha inviato ai residenti dei civici di via Damiano Chiesa 38/A e 40/A e di via Filzi 2-8, dopo che nella notte di San Silvestro alcuni ragazzi avevano svuotato gli estintori presenti nei garage interrati delle abitazioni, creando danni a proprietà dell’Istituto e, non paghi, avevano anche postato la loro bravata in rete.

E la risposta è arrivata a firma di Astrid Rufinatscha, amministratrice di zona del Centro servizi all’inquilinato di Merano. «L’Ipes tramite l’ufficio legale presenterà denuncia verso ignoti per atti vandalici a proprietà pubblica presso le autorità competenti, pertanto si avvisa che qualora non fossero individuati i responsabili di tali atti, le spese inerenti al ripristino del sistema antincendio e della pulizia del garage verranno addebitate a tutto l’inquilinato in maniera solidale come previsto dall’articolo 4 del Regolamento delle affittanze», si legge. Nella stessa lettera si invitano i possibili testimoni di tale gesto a «segnalare per iscritto i nomi e cognomi dei responsabili, perché qualora fossero identificati questi verranno chiamati a rispondere delle spese e alle relative responsabilità penali in riferimento al Codice penale».

Come detto, il video della bravata era stato postato in rete sotto forma di storia Instagram su un profilo personale con tanto di “tag” verso un ragazzo che però aveva dichiarato di non conoscere le persone apparse nel video che lo avevano indebitamente coinvolto e allo stesso tempo si era dichiarato totalmente estraneo ai fatti. La sera seguente a tale gesto alcuni abitanti della zona si erano fatti vivi, peraltro visibilmente intimoriti dalla pericolosità della banda che ormai da diversi mesi imperversa a Sinigo, spiegandoci di avere non solo riconosciuto i tre ragazzi che hanno compiuto materialmente quel gesto ma di aver cercato di dissuaderli dal proseguire.

Proprio a questi testimoni sembra essere indirizzata la lettera, affinché si facciano avanti, magari in aiuto delle forze dell’ordine, le quali in questi giorni hanno già acquisito i filmati e proceduto alle verifiche tecniche per risalire agli autori. Una situazione spiacevole che però potrebbe mettere questi cittadini contro alcuni elementi di questa banda giovanile. Non sarebbe esclusa una correlazione con altri atti vandalici, tra i quali la distruzione di alcuni finestrini e fanali delle auto parcheggiate nei garage della zona.

Per scongiurare il ripetersi di questi atti e allo stesso tempo evitare che debbano essere i cittadini ad esporsi personalmente, il comitato di quartiere di Sinigo chiede a gran voce e ancora una volta all’Ipes di provvedere al posizionamento di telecamere a circuito chiuso collegate direttamente alla centrale delle forze dell’ordine. L’idea è quella di agevolare quanto più possibile interventi immediati da parte delle autorità di polizia in una zona della periferia cittadina sempre più investita da comportamenti devianti determinati dal degrado sociale molto comuni negli agglomerati metropolitani, ma non certo in una città come Merano. J.M.













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