Demolizione ex caserma Druso, Urzì attacca: «La storia va raccontata, non cancellata»
Il consigliere di Fratelli d’Italia si scaglia contro il blitz del sindaco che aveva ordinato la demolizione dell’edificio
IL BLITZ – Blitz notturno all’ex caserma Druso di Silandro: in corso la demolizione
VIDEO – Ruspe in azione nella notte
LO STOP – La soprintendente ai beni culturali ferma le ruspe: sospeso l’abbattimento
BOLZANO. Il tentativo di abbattimento della caserma militare di Silandro avvenuto all’alba di ieri 6 ottobre continua a far discutere.
«Il colpo di mano del Sindaco di Silandro – ha dichiarato il consigliere provinciale di Fratelli d'Italia e neodeputato Alessandro Urzì – che nottetempo ha dato arbitrariamente avvio alla demolizione della Caserma Druso è inaccettabile. Bene ha fatto la Sovrintendenza a bloccare le ruspe. Censurabile, se sarà confermato che l'avvio dei lavori è avvenuto in assenza delle necessarie autorizzazioni, il comportamento del sindaco Pinggera che in questo caso ne dovrà rispondere personalmente» afferma Urzì.
Il consigliere Fdi ha depositato in queste ore un'interrogazione urgente sul tavolo del Presidente della Provincia Arno Kompatscher per chiedere lo stop definitivo alla demolizione.
Duro l’attacco anche sul tema della presenza italiana sul territorio: «È da tempo – incalza Urzì – che è stata avviata un'occulta operazione di cancellazione e l'abbattimento della caserma Druso rientra in quest'ottica talebana e iconoclasta».
Per Urzì, «pregevoli edifici di valore storico vengono sostituiti da cubi di cemento impersonali e sradicati dalla storia di questa terra. Quello che sconcerta in questo caso è il modus operandi del Sindaco che ha fatto intervenire le ruspe di notte, senza informare nemmeno il Consiglio comunale e mentre ancora erano in corso le valutazioni degli Uffici provinciali per determinare il valore storico ed artistico della caserma ed in particolare della bellissima facciata in marmo di Covelano della palazzina Comando».
La storia, conclude Urzì, «va raccontata, spiegata, contestualizzata. Non cancellata a colpi di ruspa».