MERANO. «Ho 19 anni e la mia prima auto è una Fiat 1100/103 del 1954». È così che Leonardo Bazzoli si presenta. Classe 2003, Leonardo, che si autodefinisce: «Ragazzo degli anni Settanta catapultato per caso negli anni Duemila». Nemmeno ventenne, nutre una passione per il vintage e per le auto d’epoca. A differenza dei suoi coetanei che magari sui canali social postano, sognandole, Ferrari e Lamborghini, Bazzoli il suo sogno lo ha già realizzato, puntando tutto sulle auto d’epoca e con un paio di obiettivi precisi in testa: «Ampliare la collezione, creare una comunità di appassionati meranesi e organizzare un raduno d’auto d’epoca».

Leonardo Bazzoli, cosa fa nella vita?

Quest’anno incomincio la quinta superiore al Gandhi, il Liceo delle Scienze Umane. Oltre a studiare, ho una grandissima passione per il vintage: tutto quello che va dal 1900 al 1980 mi interessa. Sono anche un collezionista e oltre alla passione automobilistica amo la musica e perciò compro molti vinili.

Ma in testa ha le auto d’epoca, giusto?

Esattamente. La mia passione più grande sono le auto d’epoca. Sin da bambino mi interessavo a questo mondo affascinante che purtroppo lentamente sta avendo una decaduta per via dell’inquinamento prodotto dai motori a scoppio. All’età di 11 anni, poco dopo avere iniziato la prima media, mi sono comprato un libro nel quale c’erano raffigurate tutte le auto del mondo a partire dal 1886 fino agli anni 2000. Mi sono subito focalizzato sulle Fiat. Forse auto semplici, ma allo stesso tempo dei veri carri armati da battaglia. Poco prima di trovare la mia 1100, avevo l’intenzione di prendermi una Fiat 500 C "Topolino" Belvedere che mi piaceva e mi piace tantissimo.

Invece, come è andata?

Il 28 febbraio 2021, mentre stavo facendo un giro in moto a Rione S. Maria Assunta, ho trovato quella che poi sarebbe diventata la mia prima, e credo non ultima, auto d’epoca: una Fiat 1100/103 del 1954 con ancora le targhe originali BZ. Un gioiello che non potevo lasciarmi scappare.

In che stato ha trovato questa vettura d’epoca?

A dir poco pietoso, ma non mi sono dato per vinto. Ho scritto ad Aldo, il mio migliore amico, raccontandogli di questo ritrovamento e lui mi ha consigliato di lasciare un biglietto sul parabrezza col numero di telefono, così da dare un recapito telefonico al proprietario e magari essere contattati. Speravo fortemente che la macchina fosse in vendita a un prezzo congruo, visto il suo stato. Il giorno dopo il proprietario mi ha chiamato: era in vendita e l’ho immediatamente presa.

E come ci è finita ad essere abbandonata?

Il tempo, anzi, i tempi che cambiano, ma per fortuna persone sagge non l’hanno mandata al ferro vecchio. Ad ogni modo, nel 2015 è stata parcheggiata esattamente dove nel 2021 l’ho trovata io. Il restauro è stato lungo e complesso, ma per fortuna abbiamo trovato la maggior parte dei pezzi. Con piacere ho scoperto che i pezzi di ricambio di queste vetture tutt’ora vengono fabbricati, anche per tenere in vita questi gioielli a quattro ruote.

Si dice che lei abbia dato un nome alla sua Fiat 1100, sbaglio?

No, non sbaglia, si chiama “Milly”, così l’ho chiamata e a restauro terminato ho iniziato ad utilizzarla come auto da tutti i giorni per girare a Merano e nelle vicinanze. Chi la vede rimane felice e sorride di fronte a questa macchinetta. Alcuni meranesi mi hanno anche fermato e confessato che la mia 1100 ricorda loro quando ancora queste auto circolavano su strada, anni fa. Quegli anni per i quali vado matto, tanto da essermi scherzosamente definito un ragazzo degli anni '70 che per caso vive negli anni 2000.