MERANO. Il coro Ayangena compie 30 anni e proprio sabato scorso (21 gennaio) ha tenuto la prima prova per il tradizionale doppio concerto che terrà il prossimo autunno. Una trentina di coristi ha ripreso l'attività dopo il periodo di pandemia che aveva "frenato" l'attività. Il coro presenta anche delle novità importanti: al posto del maestro ceco Jan Stanek, che ha lasciato l'Ayangena per ritirarsi in pensione a Soprabolzano, sono arrivati Sandra Auer e Dietmar Oberrauch, due che con il coro avevano già lavorato, la prima come cantante, il secondo come pianista.

«Per noi si è trattato di un passaggio di consegne che abbiamo accettato volentieri per la passione della musica che avevamo già da tempo e che il maestro Stanek ha saputo trasmetterci ulteriormente».

Il repertorio. Il coro interpreta brani gospel e spiritual, un genere musicale che ha preso piede anche fra molti appassionati di canto corale, tanto da richiamare a Merano voci provenienti dalle diverse zone dell’Alto Adige e appartenenti a tutti tre i gruppi linguistici presenti in provincia.

Il significato. Nessuno tra coloro che iniziarono questa nuova avventura musicale avrebbe immaginato che essa sarebbe stata l’origine di un coro dalle caratteristiche particolari, a iniziare dal nome, “Ayangena”, che in lingua zulu significa “Insieme siamo più forti”. Anche il repertorio si è arricchito, con canti popolari da tutto il mondo nelle lingue originali, pezzi jazz e blues, brani di musica sacra.

Le parole della presidente. «C'erano dei dubbi sul ritorno dei cantori dopo il difficile periodo di pandemia che ci aveva fortemente penalizzati - dice la presidente del coro Margit Erb - ma a giudicare dalla prima prova possiamo dire che la passione si è rinnovata tanto che oltre 30 persone si sono presentate alla prove».

Il gruppo canoro si ritrova cinque fine settimana all’anno a Merano per le prove che si svolgono presso la scuola elementare di via Toti. E.D.