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Il piatto al salmerino vale il trionfo di Giulia da sola contro i maschi 

Premiata dagli chef. La studentessa della Ritz si aggiudica lo stage alla scuola di alta cucina


Jimmy Milanese


MERANO. Continua il momento d’oro per le scuole meranesi che nel corso degli ultimi mesi hanno ricevuto una serie di prestigiosi riconoscimenti a testimonianza dell’ottimo livello raggiunto dagli istituti superiori della città. Questa volta, il premio per il gusto al prestigioso concorso di cucina, dedicato a “Mattias Peri”, è andato a Giulia Gobber della Ritz di Merano. Unica ragazza in gara, la diciassettenne aspirante chef, e atleta fuori dalla cucina, ha sbaragliato la concorrenza con un piatto al salmerino.

Giulia, cosa l’ha spinta a partecipare a questo concorso?

Mi è stato proposto dagli insegnanti, dopo aver valutato la mia media scolastica. Ho accolto volentieri la sfida, perché trovo che sia un’opportunità per imparare, per vedere il mondo della ristorazione e della cucina da un altro punto di vista. A me le sfide piacciono, sono una sportiva e mi misuro con altri concorrenti.

Come è stata l’esperienza del concorso?

Molto positiva, mi ero preparata nei minimi dettagli, anche a livello psicologico. Mi sentivo carica e non vedevo l’ora di partire. Non avevo paura ma forse un po’ di agitazione c’era. È stata una bella esperienza, che rifarei.

Da chi è stata preparata?

Dal docente e chef Luigi Ottaiano della Ritz che mi ha accompagnata al concorso e mi ha seguito negli “allenamenti”, spronandomi ad andare oltre, a come usare le spezie, ad esempio. Farà sorridere, ma in cucina, mentre ti alleni, lo chef cronometra i tempi di lavorazione, come sulla pista di atletica, terreno che conosco bene.

A cosa si è ispirata?

Sono partita da cosa so fare e da cosa ho imparato in questi quattro anni di scuola. Abbiamo lavorato tanto per cercare di assemblare al meglio gli ingredienti, che all’inizio però mi hanno spiazzato: salmerino, uova di salmerino, aceto di mele, yogurt bianco, nocciole tostate, sedano rapa, erbe aromatiche e spezie. La buona cucina è un mix tra semplicità, gusto e autenticità. Nell’interpretazione del piatto ho seguito le mie passioni, la natura, i colori del bosco e della montagna.

È stata supportata dalla sua scuola?

Si, e per questo ringrazio anche il mio personal chef grazie al quale le mie capacità tecniche sono migliorate. Ho imparato velocemente tenendo presenti i miei limiti. In alcune occasioni il mio allenatore è stato anche severo, ma penso che altrimenti non avrei raggiunto i risultati ottenuti.

Com’è stato presentare il piatto a degli chef stellati?

Ero molto emozionata ma quando hanno giudicato il piatto ho avuto l’impressione che fossero contenti dell’operato, hanno sottolineato il gusto nel suo insieme e dei singoli prodotti.

Soddisfatta quindi dei premi?

Il “premio del gusto” è fantastico: una settimana di corsi di alta formazione presso la prestigiosa Scuola Internazionale di Cucina Italiana ALMA a Colorno. Poi, il terzo posto nella generale, dove sono salita sul podio.

Dicono che fosse l’unica ragazza in gara, ma è vero?

L’unica ragazza in mezzo a tanti concorrenti maschi. Maschio o femmina poco conta, credo che sia una casualità, a seconda di chi ha i voti migliori.

Senta, la cucina per lei cos'è?

Non è un gioco, quindi a chi la vuole praticare dico di impegnarsi, studiate e farlo con gusto.













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