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Il raggiro online per l’affitto scoperto all’ultimo minuto 

L’appello. Appena prima del versamento della caparra si rivolge alle forze dell’ordine Il racconto: «Fanno leva su reali esigenze per forzare la mano: prestate attenzione»


Jimmy Milanese


MERANO. Trova un appartamento in affitto nel Meranese attraverso un importante sito online sul quale sono offerti appartamenti in locazione, contatta il proprietario che invece di presentarsi gli offre di eseguire tutte le pratiche da remoto salvo versamento di una caparra. Dopo una serie di comunicazioni e incongruenze da parte dello stesso, il meranese si accorge di essere vittima di una truffa e denuncia tutto alle forze dell’ordine.

Online.

«Sono un cinquantenne alla ricerca di un appartamento a Merano. Per questo motivo mi sono rivolto a un sito specializzato, sicuro che avrei trovato quello che cercavo. Fino a quando non si è presentata una vera occasione: un appartamento in una via vicino all’ospedale, 550 euro di canone di locazione, 50 euro di spese mensili. Salotto, cucina, camera da letto, bagno, balcone, cantina, garage e collegamento internet. Quindi, ho chiamato il numero indicato. Senza successo. Allora, ho inviato una mail alla quale dopo alcuni giorni è arrivata una risposta via messaggio whatsapp», spiega l’uomo. Risposta da parte del presunto proprietario che descriveva l’appartamento nei dettagli esemplificati dalle foto a corredo. «Mi ha chiesto alcune informazioni generali e a quel punto ho richiesto di potere vedere l’appartamento di persona, confermando la mia disponibilità ad entrare nei locali dal primo gennaio con un classico contratto del tipo 4+4. L’interlocutore mi ha detto che gennaio sarebbe stato tardi e che avrei dovuto bloccarlo immediatamente, invitandomi a visitare la casa nei giorni successivi. Non con lui, trovandosi in Spagna, ma con un suo amico che mi avrebbe portato a visionare l’abitazione. Quindi, dopo poco tempo sono stato avvertito che la persona che avrei dovuto incontrare aveva fatto un incidente in macchina e si trovava ricoverata all’ospedale», continua il suo racconto il cinquantenne meranese.

La leva.

E a questo punto, il tentativo da parte del presunto proprietario dell’immobile di convincere il cinquantenne a versare una caparra ma senza che lo stesso potesse visionare la casa. La strategia è fare leva su una necessità reale per allentare le difese di fronte a situazioni poco chiare e quindi forzare la mano ai potenziali truffati che in alcuni casi finiscono per versare denari senza le dovute garanzie. «Questa persona mi ha detto che lui non sarebbe potuto giungere dalla Spagna fino a Merano per farmi vedere l’appartamento, ma le chiavi me le avrebbe mandate via corriere. Addirittura, per rassicurarmi, era lui a chiedersi se avrebbe potuto avere fiducia di me. Allo stesso tempo, per rassicurarmi mi diceva di avere amici a Merano e anche di essersi separato da una moglie meranese con la quale però era rimasto in buoni rapporti. Infine, per convincermi a versare la caparra mi ha detto che avrebbe registrato il contratto di locazione con l’Agenzia delle entrate in forma online. A quel punto mi sono rivolto alle forze dell’ordine, insospettito da questo atteggiamento troppo strano e inconsueto», prosegue l’uomo che conclude: «Proprio loro mi hanno detto che se fossi andato avanti mi avrebbe ragionevolmente chiesto il pagamento di una o più mensilità a titolo di caparra così da dimostrargli la mia serietà e in quel momento sarei rimasto vittima della cosiddetta truffa delle case fantasma».

 













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