LA RICORRENZA

Il ritorno del treno: così quindici anni fa la Venosta ripartiva  

Prevista per maggio e spostata a causa dell’epidemia, si è tenuta a Laces con gli Amici della Ferrovia la festa per ricordare il ripristino del collegamento nel 2005



LACES. La festa di compleanno era stata programmata per il 5 maggio. L'emergenza da Coronavirus ha fatto slittare il tutto a pochi giorni fa quando sono stati festeggiati i primi 15 anni della ferrovia Merano-Malles. Alla stazione di Laces sono convenuti per l'occasione l'ex assessore provinciale RIchard Theiner, il sindaco del Comune venostano Helmut Fischer ed il presidente degli Amici della Ferrovia Walter Weiss.

Al suono di un gruppo musicale, è stato fatto il punto della situazione della tratta ferroviaria che con i suoi 2 milioni di passeggeri all'anno è una storia di successo per la mobilità sostenibile in provincia di Bolzano.

La rinascita.

Quindici anni sono un traguardo importante. Il 5 maggio 2005 in Val Venosta iniziava una nuova era. In quella data un treno tornò a viaggiare tra Merano a Malles. Un momento che diede il via ad una storia che continua ancora oggi. La ferrovia gode di grande popolarità tra i pendolari, gli studenti e gli ospiti. Vi salgono circa 2 milioni di passeggeri all'anno. Il prossimo capitolo si aprirà con la sua elettrificazione, che permettendo l'utilizzo di nuovi treni, offrirà più spazio e più comfort dopo il completamento dei lavori.

Gli albori e la ricostruzione.

Già dal 1° luglio 1906 una ferrovia collegava quattro volte al giorno Merano a Malles. Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale le Ferrovie italiane assunsero la gestione della linea ferroviaria della Val Venosta. Queste tuttavia volevano alleggerire la loro struttura ed eliminare i cosiddetti "rami secchi" nelle periferie. Per questo motivo il 9 giugno 1990 un ultimo treno percorse la valle. Successivamente la Provincia di Bolzano ha acquisito la linea ferroviaria. Per suo conto, la Sta (Strutture Trasporto Alto Adige Spa), di proprietà della Provincia, portò l'intera linea su standard moderni e acquistò materiale rotabile al passo coi tempi. «Il grande successo della ferrovia della Val Venosta era a malapena prevedibile a quel tempo. Oggi è diventata parte integrante della vita quotidiana della valle. Soprattutto gli studenti, i pendolari e i turisti viaggiano regolarmente in treno attraverso la Val Venosta e rinunciano alla propria auto» ha avuto modo di dire l'assessore provinciale alla Mobilità, Daniel Alfreider. «Ciò rende la ferrovia della Val Venosta non solo una componente importante per la mobilità sostenibile, ma anche un motore per la società, l'economia e il turismo in tutta la valle». Ma il successo della ferrovia della Val Venosta si è irradiato anche nel resto della provincia. «Dall'entusiasmo per la nuova ferrovia è nato un impulso innovativo nella mobilità pubblica dell'Alto Adige. Numerose stazioni sono state rinnovate e ampliate, sono stati acquistati autobus moderni, sono state intensificate le linee dei bus e sono state potenziate le funivie. Inoltre, i treni elettrici a pianale ribassato sono considerati oggi in Alto Adige un simbolo per l'intera mobilità pubblica» ha detto in più occasioni il presidente di Sta, Martin Ausserdorfer.

Il momento più buio.

Si è ricordata, con commozione, anche la tragedia accaduta nell'aprile del 2010 quando una frana si abbatté su un convoglio fra le stazioni di Laces e di Castelbello provocando la morte di 9 persone ed il ferimento di 28. Un drammatico evento che ha segnato per sempre la comunità della Venosta e che è ricordato con una lapide ubicata proprio di fronte al luogo della tragedia, lungo la pista ciclabile.

Il domani.

Il futuro della Merano-Malles è stato già tracciato. Dopo che il limite di capacità degli 11 treni diesel, con circa un milione di chilometri percorsi, è stato da tempo raggiunto, nel dicembre 2014 la giunta provinciale ha deciso di elettrificare la linea ferroviaria della Val Venosta. Dopo il completamento dei lavori, probabilmente alla fine del 2022, viaggeranno lungo la valle treni in sei parti, proprio come nel resto della provincia. Questi offriranno ai passeggeri più spazio e più comfort. «Inoltre, sarà possibile viaggiare direttamente da Malles a Bolzano e poi fino a Innsbruck, Lienz e Ala - ha avuto modo di dire Alfreider - senza cambiare treno e senza restrizioni tecniche. Si aprirà un nuovo capitolo nella storia di successo della ferrovia della Val Venosta». E.D.













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