Il caso

Il sentiero fa posto alla strada, la protesta in alta Venosta 

Lago di San Valentino alla Muta. Alperia, Comune e Comprensorio stanno facendo lavori in prossimità di un ristorante. Le critiche: «Devastazione della riva e scempio del bosco». Il sindaco: «Il proprietario non ha mai avanzato richieste»


Sara Martinello


MALLES. “Devastazione al lago di San Valentino alla Muta”. È il titolo di una lettera firmata inviata a più testate giornalistiche da un appassionato delle gite nella zona, compresa nel territorio di Malles. Nell’e-mail corredata di fotografie e immagini ortografiche si vedono macchine da cantiere lungo la riva orografica destra del lago in cima alla val Venosta, con un edificio in ristrutturazione – ne verrà fuori un ristorante – affacciato sullo specchio d’acqua.

«A che cosa e a chi servirà quella strada?», chiede il lettore, che precisa di non voler addossare colpe ai proprietari del ristorante. «Non ho le prove che siano coinvolti. Spero soltanto che la strada servirà loro solo per i rifornimenti».

Per chiarire la situazione chiamiamo Josef Thurner, il sindaco di Malles. Si scopre così che il cantiere accorpa tre diversi lavori: ciclabile, sentiero pedonale e sostituzione di una tubazione vetusta. E il ristorante? «Con noi, cioè con Comune, Comunità comprensoriale e Alperia, il proprietario non ha mai avuto contatti. Non ha mai avanzato richieste», risponde il sindaco.

«L’altro giorno – scrive il lettore – sono stato a San Valentino alla Muta per il solito giro attorno al lago che ormai faccio da tempo, almeno una volta l’anno. È un’oasi naturalistica, sia per la fauna acquatica sia per l’avifauna, ma soprattutto perché è uno dei pochi laghi altoatesini ancora quasi incontaminati, privi di insediamenti urbani, almeno in prossimità della riva. Durante il mio giro ho avuto un’amara sorpresa che mi ha sconvolto: sulla riva occidentale, quella scoscesa e boscosa, è in costruzione un ristorante e purtroppo anche una strada. A cosa serve, o meglio a chi serve quella strada? Forse per consentire ai futuri clienti di potervi accedere in macchina? Il preesistente sentiero parallelo alla preesistente pista ciclabile sta per essere allargato fino a divenire una strada con devastazione della riva e taglio di numerosi alberi. Per ora sono stati costruiti circa 300 metri, ma ne mancano ancora circa 600 per giungere fino al costruendo ristorante, che dista circa 900 metri dall’emissario. Quando tutto sarà finito ci saranno 900 metri di strada larga 5 metri al posto di un sentiero pedonabile».

La prima obiezione arriva in rete. Un utente replica linkando l’ordinanza della giunta comprensoriale: fino al 15 ottobre, vietato il transito tra il paese e il vecchio depuratore perché una ditta fa lavori di sostituzione dei tubi di scarico per la centrale elettrica di Glorenza. L’utente aggiunge che «solo i proprietari del ristorante potranno raggiungere l’edificio con mezzi motorizzati, i clienti dovranno accedere a piedi».

Il lettore non ci sta. Di fotografie ne ha fatte, le ha caricate online, chiede all’altro di guardarle tutte: «Li vede i muri di sostegno in sassi sopra e sotto la strada per sostenere transiti pesanti? Oltre alle scavatrici, vede anche il rullo compressore che serve per compattare il terreno prima dell’asfalto? Se vede tutto quello che ho visto io, arriverà alla mia stessa conclusione: stanno costruendo una strada. Punto. Perché, una volta posati i tubi della centrale elettrica, non hanno rifatto il sentiero com’era prima? Perché non hanno rimesso a posto tutto e invece hanno fatto una strada larga 5 o 6 metri tagliando decine di alberi? E quel ristorante in costruzione cosa c’entra?».

La concessione edilizia per trasformare la casa in riva al lago (costruita negli anni ‘60-‘70, poi dismessa) in un ristorante è stata rilasciata due o tre anni fa, prima dell’elezione di Thurner a sindaco del paese. Oggi è lui a rispondere alle testate che lo chiamano per avere spiegazioni. Innanzitutto, le infrastrutture sono diverse, cioè la ciclabile tra il passo Resia e Malles che la Comunità comprensoriale intende stabilizzare, il sentiero pedonabile con deviazione verso le malghe di Burgusio, la tubazione realizzata tra 1952 e 1953, un metro di diametro, vetusta. Alperia la sta sostituendo. «Ci siamo incontrati con Comunità comprensoriale e Alperia – così Thurner – e abbiamo stabilito di fare un cantiere unico. Il proprietario del ristorante sul lago non ha mai avanzato alcuna richiesta, non essendo stato coinvolto da noi. Alperia installa una tubazione più efficiente, la Comunità comprensoriale fa una ciclabile nuova e noi sistemiamo il sentiero pedonale».













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