il racconto

Il veterinario di Laives che ha conquistato la fiducia dei contadini 

Maurizio Giusti, originario della Bassa Atesina, da trent’anni a Prato allo Stelvio


Silvano Faggioni


MERANO. “Deine Kuh macht wieder muuh”. La tua mucca sta meglio e adesso vuole un po' di fieno. Quante volte gli sarà capitato, più o meno così, di rassicurare il contadino di qualche maso, preoccupato per la salute della sua mucca! Maurizio Giusti da quasi trent'anni gira per le stalle di Prato allo Stelvio e di altre località dell'Alta Venosta per curare le bestie malate o per assistere al parto di un vitellino. Giusti è l'unico veterinario di lingua italiana in tutta la Val Venosta. Ha 54 anni ed è originario di Laives. È amato e rispettato da tutta la comunità di Prato allo Stelvio, un comune di circa 3700 abitanti, di cui solo una cinquantina sono di madrelingua italiana. «I miei figli hanno frequentato le scuole tedesche – racconta Maurizio Giusti- ma in casa si parla in tutte e due le lingue, anche se mia moglie è pure lei italiana. Se per me l'italiano è la prima lingua, per i miei figli è il contrario. Non si fa comunque confusione. Si passa da una lingua all'altra con grande scioltezza. Un mix che è anche divertente».

Dalla libera professione

all’Asl.

Questo veterinario gira con un fuoristrada come il collega dello spot televisivo che reclamizzava un famoso amaro, ma al momento non fa pubblicità. La farebbe volentieri per il latte dei suoi amici contadini, piuttosto che per una bevanda alcolica. Anche se a distanza di pochi chilometri, cioè a Glorenza, c'è una distilleria che produce whisky, l'unica in Italia. «Sono arrivato a Prato Stelvio - racconta Giusti- nel 1995 per esercitare la libera professione. Ho girato tra i masi di montagna per undici anni fino a quando, nel 2006, dopo essermi specializzato in igiene ed ispezione degli alimenti di origine animale, sono diventato veterinario ufficiale al servizio dell'Azienda sanitaria».

La diffidenza.

«Quando arrivai da queste parti - prosegue il veterinario- mi accorsi subito che c'era un po' di diffidenza nei confronti di questo nuovo walscher Doktor. I timori sono spariti subito quando si sono accorti che parlavo senza problemi la loro lingua. Mi è capitato addirittura che alcuni anni dopo, parlando con alcuni di essi e ricordando i loro timori al mio arrivo a Prato, ci siamo messi a ridere! Quell'aggettivo walsch non ha mai voluto essere dispregiativo, è solo un modo di dire del loro dialetto».

Gli animali selvatici.

Giusti deve occuparsi anche di caprioli, cervi, stambecchi e altri animali selvatici, magari solo per sedarli. «Una volta ho avuto a che fare con un orso, dovevamo applicargli un collare gps. Anche se innocuo , perchè sotto anestesia, a stare vicino a un animale così forte ho provato una grande emozione! Quando si deve catturare uno stambecco per sedarlo - prosegue Giusti- si sa quando si inizia, ma non quando si finisce. Perchè bisogna andare molto in alto. È comunque una bella esperienza, a contatto con la natura e lontano dagli stress».

Quel Capodanno...

Di aneddoti o episodi curiosi il veterinario di Prato allo Stelvio ne avrebbe da raccontare a bizzeffe. «Un Capodanno , invece di festeggiare in famiglia, dovetti uscire in fretta per assistere a tre parti , uno più difficoltoso dell'altro, e rimasi fuori per tutto il giorno! Pazienza. Un altro ricordo bellissimo è legato ad un maso di Solda. Potevo arrivarci solo a piedi, camminando per almeno mezz'ora. La contadina aveva pulito bene il sentiero, perché io potessi salire senza problemi. Una volta finito il lavoro, dovetti assolutamente accettare una bella merenda in casa. Dalle finestre di una calda Stube potei così ammirare lo spettacolo maestoso che offriva la parete nord dell'Ortles!»

Il lavoro nelle malghe.

Maurizio Giusti ama molto l'estate perchè , come veterinario, ha il compito di girare per le malghe dove i casari producono il formaggio. Un lavoro che inizia all'alba , ma che dà molta soddisfazione. «Ammiro molto queste persone e per rendere onore al loro impegno offro anche una consulenza su come ottenere il miglior prodotto. Un assaggio, ovviamente, è d'obbligo!»

Giusti continua a vivere con la famiglia a Prato allo Stelvio, anche se oggi il suo impegno ufficiale per l'Azienda sanitaria provinciale riguarda i comuni di Malles e Curon. «A Prato mi sento del tutto integrato», afferma, «ho fatto parte del consiglio pastorale di lingua tedesca e sono socio del gruppo sportivo. Sono stato anche consigliere comunale , eletto in una lista civica italiana. Mi hanno dato i loro voti perfino diversi contadini di lingua tedesca!»

Due righe finali per raccomandare ai lettori una gita a Prato allo Stelvio per visitare il moderno Aquaprad, un museo che propone tredici grandi acquari che ospitano tutti gli esemplari di pesci che compongono la fauna ittica dell'Alto Adige. Aquaprad si trova proprio nel centro del paese. Interessanti da vedere anche le rovine del castello di Montechiaro, frazione di Prato, che venne costruito nel 1200.

 













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