Merano

Ipes, gli inquilini: «Si staccano pezzi di balcone, ora basta»  

Gli abitanti del condominio di via Manzoni lamentano degrado e pericolo in diverse parti dell’immobile: «Cadono calcinacci, una ringhiera del balcone dondola, mentre un’altra si è già staccata: abbiamo molta paura»



MERANO. Cadono letteralmente a pezzi alcuni balconi nel condominio di via Manzoni 119, tanto che nelle settimane scorse, per uno di questi, si era reso necessario un urgente intervento di manutenzione. Infatti, al semplice e normale tatto quotidiano, la ringhiera si era letteralmente sradicata dal piede sul quale appoggiava, causando così l’inagibilità temporanea dello stesso balconcino. E gli inquilini insorgono, chiedendo a Ipes di provvedere. Da parte sua, Ipes dichiara di essere pronto ma allo stesso tempo bloccato dalla presenza di due inquilini privati che si opporrebbero a lavori straordinari.

Sono diversi gli inquilini del civico 119 di via Manzoni a segnalare una situazione di potenziale pericolo in un condominio abitato principalmente da persone anziane dove però quasi tutti gli appartamenti sono di proprietà Ipes. Quasi tutti, infatti, perché a quanto pare sarebbero proprio gli unici due privati proprietari di unità abitative dell’immobile al civico n.119 ad opporsi a una ristrutturazione generale del palazzo già preventivata da Ipes ma che tarda a materializzarsi, nonostante l’ente provinciale l’abbia da tempo annunciata agli stessi inquilini. Si parla di ristrutturazione generale perché non sono solo i balconi, ormai vecchi quasi sessant'anni, a chiedere un intervento urgente. Anche dal tetto – specificano alcuni condomini – spesso si staccano pezzi di cornicione che finiscono inevitabilmente e pericolosamente a terra, quando non sugli stessi balconi, preoccupando non poco gli anziani del palazzo.

«Cominciamo ad avere paura, perché da una parte cadono calcinacci, dall’altra ci dicono che una ringhiera del balcone dondola, mentre una si era addirittura staccata, a dimostrazione del fatto che qui è tutto da rifare, e il fatto che siamo in un condominio Ipes non deve certo farci passare per cittadini di serie B», spiega un signore residente da molti anni nel palazzo.

A dire il vero, quando possibile, una serie di interventi sono già stati realizzati da Ipes, come la riparazione del già citato balcone dal quale la balaustra si era staccata al solo tocco.

Sulla questione, immediata la risposta di Ipes che ci tiene a precisare la sua posizione in relazione alle richieste di alcuni abitanti. Spiega Werner Stuppner, responsabile Ipes del Centro servizi di Merano: «Nel programma di risanamento triennale delle proprietà Ipes è presente anche l’edificio in questione sulle cui condizioni siamo a conoscenza. Per questo motivo – continua Stuppner - Ipes ha elaborato un progetto di risanamento già approvato dalla commissione tecnica. In pratica, tutto sarebbe pronto, ma la questione si è come arenata per via della presenza di due privati, proprietari di unità abitative nell’edificio, con i quali non siamo riusciti a metterci d’accordo».

Due ex inquilini Ipes che nel passato avevano optato per l’acquisto dell’appartamento precedentemente assegnatogli dall’Istituto per l’edilizia pubblica e che ora, stando alle parole di Stuppner, di fronte al progressivo degrado della struttura non intendono spendere soldi per il suo totale rinnovamento. «Questa situazione, ovvero il privato all’interno di palazzi di proprietà Ipes, non rappresenta l’eccezione, come già accade a Laives, ad esempio, ma la nostra volontà di mettere in totale sicurezza l’edificio rimane intatta. Le possibilità ora sono due», sottolinea il referente Ipes.

Una prima consiste nell’effettuare quei lavori indispensabili per la messa in sicurezza del palazzo. «In questo caso, i due privati sono disponili a contribuire. Abbiamo calcolato per loro un costo rispettivamente di 10.000 e 16.000 euro», chiarisce Stuppner.

Più costosa, invece, la seconda opzione che impegnerebbe Ipes a una spesa complessiva di ben 1,3 ml di euro distribuiti su 35 appartamenti complessivi. «Se si decidesse di effettuare lavori più puntuali, compresa l’isolazione termica, allora per i due privati la cifra da spendere salirebbe a 20.000 e 33.000 euro. Capiamo essere una bella somma, ma in questo caso c’è da ricordare che gli appartamenti aumenterebbero anche di valore», precisa Stuppner. Purtroppo, come ormai sempre accade, si parla di preventivi effettuati qualche anno fa che quindi non tengono conto dei recenti aumenti nel costo delle materie prime.

«In definitiva, abbiamo deciso di eseguire subito i piccoli interventi urgenti come la messa in sicurezza dei balconi e l’eliminazione delle parti pericolanti, così come alcuni interventi sul tetto. In sostanza, il minimo per garantire la sicurezza», conclude il responsabile Ipes. Andando ai tempi tecnici, si parla di qualche mese per la gara d’appalto e lavori che, salvo imprevisti, dovrebbero iniziare con la prossima bella stagione. J.M.













Altre notizie

Attualità