Il lutto 

L’ippica meranese piange Eric Bec de la Motte

È arrivata dalla Francia la notizia della scomparsa, nei giorni scorsi, di Eric Bec de la Motte. Un nome che rievoca un’altra epoca, non poi così remota, dell’ostacolismo italiano e di Merano



MERANO. È arrivata dalla Francia la notizia della scomparsa, nei giorni scorsi, di Eric Bec de la Motte. Un nome che rievoca un’altra epoca, non poi così remota, dell’ostacolismo italiano e dunque delle vicende di Maia.

La vittoria di due edizioni del Gran Premio Merano l’apice della sua esperienza sui nostri ippodromi. Una dozzina gli anni trascorsi dall’allenatore francese in Italia, nel sodalizio con Remi Cottin e poi con tanti altri “piccoli” proprietari, trascinati dalla sua competenza e dal suo istrionismo.

Da Merano i suoi allievi viaggiavano a Roma e Milano, a Pisa e a Treviso, inanellando successi à gogo. Grande professionista e allo stesso tempo personaggio coinvolgente, vinse due volte il Gran Premio.

Nel 1998 con Something Special, il grigio osannato dal pubblico meranese, per la scuderia Centrale, emanazione italica dell’Ecurie Centrale.

Quattro anni dopo sellò Present Blue per i colori di Birgit Regele, proprietaria della Val Passiria. Un acquisto last minute, un colpo di teatro. Al training, Eric Bec de la Motte.

 













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