Lagundo, ladro incastrato dalle impronte digitali
L’indagine. Nell’agosto del 2018 il ventenne della zona era entrato nell’ufficio turistico Dopo un anno e mezzo incrociando i dati il “cervellone” del Ris di Parma ha individuato l’autore
Lagundo. È probabile che a quell’incursione, fra l’altro per lui senza successo, non ci pensasse più da tempo. o comunque difficilmente si aspettava che sarebbero risaliti a lui. invece l’accuratezza dei rilievi e le moderne tecnologie al servizio del ris di parma, “aiutate” da un passo falso del ladro, lo hanno incastrato. un ventenne nordafricano è finito nei guai, accusato di furto aggravato.
Porta d’accesso forzata e una seconda porta sfondata.
Il giovane è stato denunciato dai carabinieri della stazione di Lagundo per un fatto avvenuto negli uffici dell’associazione turistica locale, praticamente alle spalle della chiesa parrocchiale presso casa Thalguter. Bisogna risalire alla notte fra il 22 e il 23 agosto del 2018 per ricostruire l’episodio. Qualcuno era penetrato nei locali della pro loco e li aveva messi a soqquadro alla ricerca probabilmente di soldi. Per entrare era stata forzata una porta. Un’altra porta, interna, era stata sfondata.
Senza bottino ma con le chiavi dell’autovettura.
Il ladro era scappato senza trovare denaro ma si era portato via la chiave e la carta di circolazione di un veicolo di proprietà dell’associazione. Poi, almeno così viene da supporre, non lo aveva trovato nei paraggi e almeno il mezzo si era “salvato”.
I carabinieri avevano svolto un minuzioso sopralluogo e avevano trovato e messo a referto delle impronte digitali. Le tracce sono quindi state inviate al reparto investigazioni scientifiche di Parma. Lì erano state elaborate e inserite nel database delle impronte di sconosciuti da identificare.
Nel frattempo l’autore del furto ha commesso altri reati per cui è stato preso e sottoposto a rilievi foto-dattiloscopici (impronte digitali conservate su supporto fotografico). Le tracce identificative acquisite sono state inserite nel database e il “cervellone”, che confronta costantemente le impronte, nei giorni scorsi ha dato responso positivo.
La denuncia alla Procura per furto aggravato.
Le impronte sono di un ventenne nordafricano da anni residente nel comune del Burgraviato. Il giovane così individuato e inchiodato dai segni dei polpastrelli lasciati sul luogo, è stato denunciato per furto aggravato alla Procura della Repubblica di Bolzano.