Lana, il Lorenzerhof resiste «Finora nessun decesso»
La casa di riposo. Venticinque i casi positivi accertati, isolati in un apposito reparto Covid Unico segno della ripartenza, il container per le visite. Nel paese si sono registrati due morti
Lana. Sta lentamente ma costantemente migliorando la situazione alla casa di riposo Lorenzerhof di Lana dopo la grave situazione causata dalla pandemia di coronavirus. Lo ha detto il presidente Gunther Staffler in consiglio comunale, dove era stato invitato dal sindaco Harald Stauder a tenere una relazione.
“Per noi della Fondazione Lorenzerhof è stato molto importante, sin dall’inizio, non solo rimanere in contatto costante con i parenti dei residenti, ma anche riferire ripetutamente a un pubblico più ampio della situazione nella residenza nel modo più onesto e trasparente possibile, in primo luogo attraverso il nostro sito web, ma anche attraverso interventi sulla pagina Facebook Bewohner von Lana e attraverso diversi articoli pubblicati sui media”.
Staffler ha poi fatto una panoramica sulla fondazione, che “ospita 150 persone anziane, 138 nella residenza per anziani a Lana, suddivisa in sei aree abitative, e 12 residenti nella comunità alloggio “Haus Sebastian” a Cermes. Più di 180 dipendenti si occupano, giorno dopo giorno, del benessere di questi residenti. La Fondazione gestisce anche un centro diurno con 10 posti e una mensa per anziani per 25 persone. Purtroppo, questi due servizi sono stati chiusi all’inizio di marzo per attuare le misure di protezione previste per legge”.
I mesi trascorsi con l’epidemia da coronavirus “sono stati i più difficili e stressanti dei miei ormai quasi 20 anni come membro del consiglio d’amministrazione e poi come presidente della Fondazione Lorenzerhof - ha aggiunto Staffler - Per il Lorenzerhof è di fondamentale importanza essere una struttura aperta, dove la vita sociale e il contatto con la comunità è di fondamentale valore, attraverso numerosi volontari e associazioni sociali attive, con un parco che è apprezzato e visitato volentieri anche dai cittadini di Lana”.
“Con il lockdown, è stato istituito, sotto la direzione della direttrice Beatrix Kaserer e del direttore medico della residenza Lorenz Knoflach - ha proseguito Staffler - un team interno di gestione delle crisi operative, la residenza e il parco sono stati chiusi al pubblico, il bar e il ristorante, il centro diurno e la mensa per anziani sono stati chiusi, è stato impedito l’accesso a tutti gli esterni, compresi i parenti e i volontari. Sono state prese e attuate in modo rapido e completo tutte le misure organizzative interne per la protezione dei residenti e del personale. All’inizio siamo riusciti a tenere lontano il virus dalla residenza. Tuttavia, quasi un mese dopo, il 31 marzo, un residente che fino ad allora era stato completamente privo di sintomi (e anche dopo) è risultato positivo durante un controllo di routine. Tutti i residenti sono stati poi isolati su ordine del medico per prevenire un’ulteriore diffusione del virus. Nelle aree abitative colpite 1 e 2 (al primo piano) purtroppo solo con un modesto successo. Nelle due settimane successive, altri 24 residenti sono risultati positivi al test, quindi l’area abitativa 2 è stata convertita, sempre su ordine del medico, in un’area chiusa e riservata per persone con Covid (a sistema chiuso come in un ospedale) e tutti i residenti positivi sono stati trasferiti lì”. Staffler ha sottolineato la validità dimostrata dal container allestito in giardino che favorisce il contatto fra gli ospiti e i familiari.