il caso

Legionella, a Merano chiuso il Palamainardo 

Il batterio riscontrato nelle tubature dell’impianto, Meranarena che ha in carico la struttura ha stoppato tutte le attività



MERANO. Il batterio della legionella rilevato durante una verifica ha provocato la chiusura dell’intero complesso del Palamainardo. Sulla sorte dell’impianto c’erano già nuvole grigie: controlli strutturali avevano fatto emergere la necessità di interventi al tetto della tribuna. Inoltre, il contratto con il gestore è in scadenza e l’esplosione delle spese per l’energia stava già gettando ombre sulla possibilità di trovare qualcuno che si accolli la gestione del bar e dell’impianto sportivo.

La struttura, di proprietà del Comune, è in carico a Meranarena, la inhouse municipale. «Dalla scorsa primavera - spiega il presidente Luca Bordato - abbiamo disposto un ciclo di approfondimenti sulla legionella nei nostri impianti, dal lido alle piscine coperte e al tennis, affidandoci a consulenti esterni. Un’azione per garantire la sicurezza degli utenti». Dal monitoraggio al Palamainardo - dove si trovano spogliatoi e un esercizio pubblico - è emersa la presenza del batterio. «La chiusura è ovviamente scattata in automatico».

Per rimettere a disposizione la struttura, serve un’operazione di bonifica con relative spese. Ipotesi che si interseca ad altre questioni che riguardano il Palamaninardo, storico complesso che dopo essere stato il tempio dell’hockey si era riqualificata come punto di riferimento per il calcio a cinque. «Nelle prossime settimane scade il contratto con il gestore. Rileviamo il fatto che alle attuali condizioni, soprattutto con l’escalation dei costi energetici, è difficile fare business in quella struttura», spiega Bordato. Ma non è l’unico problema: «Nella decennale revisione è emerso che la copertura della tribuna esige interventi per garantire la sicurezza del pubblico».

La palla a questo punto passa al Comune. Il futuro del Palamainardo rientra nel più ampio piano di riqualificazione dell’area presso la stazione. In municipio dovranno fare i conti con i costi per rimettere in sesto la struttura, compresa la “scommessa” di trovare un gestore.

Dopo lo stop alla palestra dello school village che messo in crisi tante attività sportive, quella del Palamainardo è un’altra tegola. SIM

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