La pandemia

Solo due pazienti, chiusa l'Unità Covid di Merano

Il direttore Tait: «C’è una forte e costante riduzione dei ricoveri. Restano dei posti riservati e siamo pronti a riorganizzarci rapidamente». L’Asl ringrazia il personale da mesi in prima linea. Il fotografo Pizzini: «Sono felice di aver contribuito a rendere visibile il loro impagabile lavoro»


Massimiliano Bona


MERANO. Dopo oltre 4 mesi di servizio «no-stop» (parliamo solo dell’ultima ondata) l’Unità Covid dell’ospedale di Merano è stata chiusa. Sono rimasti, infatti, solamente due pazienti e nessuno dei due è in terapia intensiva.

Come spiega il direttore generale Asl del Comprensorio di Merano Umberto Tait i contagi sono scesi notevolmente ed era tempo di procedere ad una riorganizzazione delle forze.

Posto che, in caso di necessità, il team Covid (che vediamo nelle foto a lato) è pronto a tornare in prima linea con la stessa professionalità e la stessa energia, sempre al servizio dei malati.

E proprio il team Covid ha ringraziato, con un bellissimo post sulla pagina Wellenbrecher il fotografo e videomaker di Salorno Andrea Pizzini per aver contribuito a rendere visibile il lavoro degli ospedali altoatesini di Bolzano e Merano durante la pandemia. «Ciao Andrea! Dopo 4 mesi chiudiamo l’Unità Covid a Merano. Gli infermieri hanno detto che dovrei ringraziarti anche a nome loro per aver contribuito a rendere visibile il nostro lavoro al pubblico. Questo ci ha motivati tutti moltissimo».

Andrea Pizzini, da parte sua, si è detto lusingato dei ringraziamenti. «Sono felice di esserci riuscito. Sono passato qualche volta anche dall’Unità Covid di Merano e ho incontrato e conosciuto persone eccezionali e soprattutto infaticabili».

La guerra in corso da due settimane in Ucraina rischia di far passare tutto in secondo piano ma Pizzini ci tiene a ricordare di «aver incontrato lungo il cammino almeno una cinquantina di persone che con il vaccino al 95 per cento si sarebbero salvate. Tra loro anche giovani. Parlo di una 37enne e di cinquantenni». E nel cortometraggio che Pizzini presenterà in autunno (si intitolerà «Ossigeno - Oxygen») ci sarà una scena toccante tratta anche dalle riprese nell’Unità Covid (non la terapia intensiva) di Merano.

«Sempre dal Tappeiner ho raccontato la storia di una donna immunodepressa della val Passiria che chiedeva con il cuore ai suoi compaesani di vaccinarsi per tutelare anche persone come lei che non potevano farlo perché avevano patologie molto serie».

«I pazienti positivi sono 2, nessuno di loro in terapia intensiva. Ciò giustifica una rimodulazione organizzativa all’interno dell'ospedale. In un’ottica di ottimizzazione delle risorse stiamo procedendo alla chiusura del reparto Covid. In caso di necessità rimangono a disposizione diverse stanze in isolamento dedicate e localizzate in diverse aree dell'ospedale a seconda delle esigenze assistenziali dei pazienti.

Manteniamo 4 posti letto presso medicina interna, 2 a geriatria (ampliabili di ulteriori 2 se necessario), 2 a chirurgia generale e 2 presso Ortopedia. Questi ultimi 4 posti saranno a disposizione per pazienti positivi la cui problematica principale sarà di interesse chirurgico o ortopedico.

Abbiamo una modalità operativa flessibile che riesce ad adattarsi rapidamente ed efficacemente allo scenario epidemiologico garantendo la cura e l'assistenza ai pazienti».













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