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Spagnola, decalogo simile alle misure anti-Covid 

Il documento del 1918. Il volantino è stato ritrovato nello studio di un medico meranese Sconsigliata “la frequentazione delle osterie e del Kursaal” e l’uso di tutti i mezzi pubblici



MERANO. È mistero - che magari qualche lettore riuscirà a svelare - dietro a un volantino ritrovato nello studio di un medico meranese e datato 1918 nel quale appaiono una serie di prescrizioni contro le conseguenze della “Grippe”, ovvero la temuta influenza spagnola che in quegli anni fu capace di mietere milioni centinaia di vittime. Il volantino reca come intestazione un non specificato “Servizio d'igiene del Dipartimento cantonale Igiene e Lavoro” e si rivolge ai Concittadini, appunto, nel 1918, quando Merano era ancora un Comune separato dalle attuali Maia Alta, Maia Bassa e Quarazze.

Ai cittadini veniva chiesto di «Contribuire alla lotta contro l'attuale maligna epidemia di Grippe», appunto osservando una serie di norme molto simili a quelle che 100 anni dopo in piena pandemia Covid tutto il mondo avrebbe dovuto seguire per limitare il diffondersi della pandemia. Tra queste, il classico invito a ridurre la frequentazione delle osterie al minimo possibile ma anche la richiesta di evitare la frequentazione dei teatri, del Kursaal, dei cinema, dei ristoranti e dei concerti che all'epoca si tenevano con cadenza giornaliera nella nostra città. Anche i mezzi pubblici erano interdetti, ma non il lavoro, al quale si consigliava di recarsi a piedi.

E a chi si fosse ammalato? Il consiglio, ma non l'obbligo, visto che all'epoca sarebbe stato complesso da imporre, era quello di limitare le relazioni con i «suoi simili», si legge nel volantino. Un documento in dodici punti che invocava la più rigorosa e minuta pulizia personale e di non sputare per strada ma anche di tralasciare l'abituale stretta di mano. In un'epoca dove i fazzoletti di carta erano un lusso per pochi, al punto 8 il regolamento invitava i cittadini a lavare frequentemente i fazzoletti di stoffa, così come arieggiare le abitazioni e trattenere gli ammalati in casa.

Non un obbligo, ma un consiglio accorato era quello di rimanere a casa alla minima indisposizione, non essendoci all'epoca strumenti per rilevare la presenza della temibile Spagnola. Infine, al punto 12 un criptico invito, ovvero quello di guardarsi dagli «innumerevoli sedicenti mezzi preservativi dalla Grippe», in altre parole, un invito a non fidarsi di ciarlatani e fattucchiere. J.M.

 













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