Tigers, addio in lacrime al capitano Clemens 

Il funerale. Oltre 250 persone al Duomo per l’ultimo saluto al campione di wheelchair hockey «Non eri una persona normale: eri straordinario. Ci hai insegnato dove abita la felicità»



Merano. Oltre duecentocinquanta le persone che si sono riunite al rintocco funebre delle campane del Duomo per l’ultimo saluto a Clemens Innerhofer, stroncato l’8 giugno da un malore improvviso a soli ventun anni. Familiari, compagni di squadra, amici e conoscenti, tutti insieme nel ricordo del sorriso indomito di un ragazzo che quella forza che era mancata alle sue gambe e alle sue braccia, lui, l’aveva nella testa e nel cuore.

Una vita piena.

Zanzibar, Canada, Cuba, Singapore. Sono solo alcune delle mete che Karlheinz e Renate Innerhofer sceglievano per far conoscere il mondo agli amati figli. Viaggi alla scoperta di posti lontani dove imparare la ricchezza della diversità. Perché le diversità sono tante, per chi ha il cuore di approfondirle e di apprezzarle con gli occhi di un ragazzo fuori dell’ordinario. La famiglia di Clemens ricorda ancora il suo primo giorno di scuola, e quel giorno del 2010 in cui lui cominciò ad andarci in autonomia, mentre tutto intorno i meranesi si muovevano con l’automobile. Gli piaceva provare l’ebbrezza della velocità. L’esperienza col parapendio, la passione per il calcio, il Safety Park e quella volta a Monza, le foto con Sebastian Vettel e altri campioni. «Clemens il grande ferrarista», ricordano i suoi cari. L’anno scorso aveva guidato fino a Trento, da solo, dove studiava all’università. Aveva senso per la musica, tanto da prendere lezioni di tastiera. E poi, nel 2011, il colpo di fulmine, l’incontro coi Tigers, la squadra bolzanina di hockey giocato su sedie a rotelle a trazione elettrica. Da quel primo allenamento fu chiaro che aveva la stoffa del campione.

Il coraggio di Clemens.

Non era soltanto il desiderio di sentirsi come “gli altri”. Era di più, era un’indole curiosa infusa nel corpo di un ragazzo che non si è mai lasciato vincere dalla malattia. Clemens Innerhofer era così, un capitano coraggioso. Il capitano e presidente dei Tigers. Ieri i suoi compagni di squadra erano tutti lì, al centro della navata, con quella maglia arancione che Clemens portava con orgoglio. Queste le parole di un amico del giovane hockeista: «Siete una grande famiglia, perché ci insegnate il valore dell’amore incondizionato. E a te, Clemens, grazie di avermi insegnato dove abita la felicità: nella gratitudine per ciò che abbiamo, in qualsiasi condizione ci troviamo». S.M.













Altre notizie

immagini

Il 25 aprile a Bolzano ha anche il volto dei giovani "resistenti"

Dal corteo alle celebrazioni: ecco le foto. La giornata si è articolata in diversi momenti partendo dal palazzo municipale, quindi in via dei Vanga, a Parco Rosegger - via Marconi, al cimitero civile d'Oltrisarco e cimitero ebraico, in via Volta, via Siemens, passaggio della Memoria (via Resia), con l'intervento delle autorità. Quindi piazza IV Novembre e piazza Adriano (foto DLife)

Attualità