Trenta interventi per maltempo 

Il nubifragio di mercoledì. I vigili del fuoco di Merano, Maia Alta e Maia Bassa sono stati al lavoro fino alle 23 L’acqua ha allagato cantine allagate e si è infiltrata in case e negozi. Allarme grandine: liberati i tombini a rischio



Merano. Quando l’altra sera il cielo è diventato nero il pensiero è corso subito allo scorso 22 agosto. Gli scrosci d’acqua dalle grondaie straripanti e soprattutto la violenza della grandine hanno fatto temere il peggio, a Merano e nel Burgraviato: dieci, quindici minuti di nubifragio sono bastati ad allagare cantine, a causare importanti infiltrazioni in abitazioni e negozi e a otturare alcuni tombini.

I vigili del fuoco di Merano si sono cimentati in venti interventi nel giro di un’ora, tra le 19 e le 20, arrivando a lavorare (lo ricordiamo, sono tutti volontari) fino alle 23. Insieme a loro anche i pompieri delle caserme di Maia Alta e di Maia Bassa, per un totale di oltre trenta interventi sul territorio cittadino. L’acqua era arrivata a coprire il pavimento di alcune cantine e a infiltrarsi in negozi e appartamenti. Come già a fine agosto, la grandine ha rappresentato una forte criticità. Perciò i vigili del fuoco hanno profuso il loro impegno anche nella pulizia dei tombini, in modo da evitare che accumuli di foglie fatte cadere al suolo dalla grandine potessero impedire il corretto deflusso della pioggia. Fortunatamente non si sono registrati feriti, nonostante la violenza del temporale che si è abbattuto sul Burgraviato.

Così Dieter Peterlin, del Servizio meteorologico della Provincia: «Ancora una volta il maltempo ha colpito Merano. A metà settembre sono ancora possibili forti temporali, soprattutto quando la massa d’aria è ancora estiva, come in questi giorni». Questo porta a piogge intense, grandine e quindi numerose operazioni dei vigili del fuoco. Tre settimane fa, intervistato, Peterlin aveva spiegato il processo di formazione del nubifragio che si era abbattuto sull’Alto Adige per poi scendere verso il Veneto: «Da fine luglio sulla provincia gravavano masse d’aria calda e umida con le quali si è scontrato un fronte freddo disceso dalla Francia e diretto verso i Balcani. E da lì è nato il temporale».













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