Il caso

Zeller: «Avevo scelto la collana, ma Dal Medico mi ha imposto la fascia»

La sindaca di Merano torna sul gesto diventato “caso nazionale”: «La mia reazione istintiva, è passato un messaggio sbagliato. Il nostro progetto mira a unire i gruppi linguistici». Costanzo (Merano coraggiosa) attacca l’ex sindaco: «Micro aggressione machista»

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MERANO. Sulla questione della fascia tricolore "purtroppo è passato un messaggio che non era assolutamente voluto. La mia reazione è stata esclusivamente in risposta al comportamento di Dal Medico e sicuramente non per la fascia tricolore che lui mi voleva indossare". Lo ha affermato in una conferenza stampa la sindaca di Merano Katharina Zeller. "La mia è stata una reazione istintiva che probabilmente è stata recepita in modo sbagliato. Per questo mi scuso. Il nostro progetto mira a unire e di certo non a dividere i gruppi linguistici. E lo dimostreremo con i fatti", ha aggiunto.

Zeller ha spiegato che durante la cerimonia di insediamento aveva scelto "come è prassi, la collana con il medaglione che rappresenta il nostro territorio, entrambi i gruppi linguistici, i nuovi cittadini e il Comune di Merano. Dal Medico si è invece voluto imporre, nonostante che gli avessi detto diverse volte prima 'per favore poggia la fascia tricolore nelle mie mani'. Ha insistito dicendomi 'no, tu adesso devi fare questo'. Il tono non mi è per niente piaciuto e ho reagito come ho reagito".

"L'ex sindaco - ha proseguito Zeller - mi ha fatto arrabbiare perché conosce o dovrebbe conoscere bene le nostre sensibilità. Ha voluto fare un dispetto, buttando olio su quel fuoco che tutti noi vorremmo vedere spento. Ora vediamo le reazioni e questa divisione. Mi dispiace davvero molto. Come sindaca forse avrei dovuto farlo scivolare via, ma la situazione mi ha fatto veramente arrabbiare perché mi sono trovata vicino a (Dal Medico, ndr.) che continuava a dirmi 'tu adesso fai e obbedisci'".

L'alleata Antonella Costanzo (Merano Coraggiosa) ha parlato di "di una micro-aggressione machista ai danni di una giovane donna che trovava in un momento di grande entusiasmo e emozione e legittimamente non voleva sentirsi pressioni addosso".













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