Bolzano Danza cancella tutti i corsi «Scelta inevitabile» 

Intervista a Peter Silbernagl. Il direttore del Südtiroler Kulturinstitut alza bandiera bianca  «Impossibile garantire condizioni di sicurezza, ma anche le iscrizioni erano crollate» In via di definizione invece il programma artistico «Che ci sarà, ma rivoluzionato e innovativo»


Daniela Mimmi


Bolzano. Sarebbe dovuto essere una bellissima tenuta di musica e danza, quella bolzanina. Come tutti gli anni. Qualcosa ha bloccato una ruota perfettamente oliata, che funzionava benissimo. Ma la ruota non è fermata del tutto. Qualcosa si farà, qualcosa ci sarà, sia nella musica che nella danza. In base alle nuove direttive qualcosa potrebbe muoversi, ma ancora non si sa di preciso cosa. Intanto però si sa che sono stati cancellati tutti i corsi di Bolzano Danza, quella che, dal 12 al 25 luglio 2020 ha trasformato Bolzano nella città che danza. «Abbiamo deciso con la morte del cuore - ci dice Peter Silbernagl, direttore del Südtiroler Kulturinstitut, che organizza i corsi di danza ideati dalla direttrice artistica Sharon Booth e collegati a Bolzano Danza, la cui parte performativa è invece curata dalla Fondazione Haydn e diretta da Emanuele Masi - Sarebbe stato impossibile attenerci a tutte le regole per proteggere il saluto sia dei docenti che degli allievi. Secondo la legge provinciale dell’8 maggio, ogni studente dovrebbe avere uno spazio vuoto intorno a un raggio di 10 metri quadrati. Vuol dire che avremmo bisogno del triplo dello spazio. Dove lo trovi? Le palestre delle scuole sono a nostra disposizione? Bisognerebbe indossare la maschera. Ma si può ballare con la maschera a 35 gradi? Inoltre le palestre andrebbero igienizzate dopo ogni sessione, e non si possono usare gli spogliatoi. I bambini con più di sei anni hanno dichiarato di ballare in gruppi di sei. Per noi è impossibile assicurare tutto questo, anche per quanto riguarda le spese, impossibili da sostenere. Infine c'è anche il problema della responsabilità. Se succede qualcosa, chi è responsabile?». Inoltre c’è il problema dei documenti, che richiede l’assistenza arrivare da tutto il mondo.

«Due dovevano arrivare da New York - continua Silbernagl - tre dalla Spagna e altri da altri paesi. Potrebbero attraversare i confini? Per allora saranno aperti? Se anche fosse, necessario fare qui la quarantena? È tutto troppo confuso e complicato».

E infine ci sono i numeri: quest’anno le iscrizioni erano comunque un terzo o un quarto di quelle delle edizioni scorse, per la precisione 178 contro le quasi 800, in arrivo da mezzo mondo.

«È stata una decisione sofferta, tutt’ altro che facile, anche perché dietro c'è un anno di lavoro, a cominciare dalla brochure di presentazione dei corsi erano già in distribuzione da mesi - spiega Peter Silbernagl - Fino all’ ultimo abbiamo cercato di trovare soluzioni praticabili per il rispetto delle severe norme di tutela della salute di docenti, ballerini e del team dei collaboratori. Purtroppo non siamo in grado di soddisfare i requisiti di sicurezza attualmente in vigore. Con grande dispiacere siamo costretti a disdire i corsi 2020 e diamo un nuovo appuntamento per l’estate del 2021, quando Südtiroler Kulturinstitut tornerà con una proposta ancora più ricca di corsi che attraversano gli ancora e le discipline: flamenco, tip tap, balletto classico, hip hop, danza contemporanea, jazz latino, danza afro caraibica, Bollywood, corsi di repertorio, pilates, yoga e altro ancora ».

La sezione performance di Bolzano Danza, diretta artisticamente da Emanuele Masi e organizzata dalla Fondazione Haydn, si svolgerà secondo nuove modalità, nel rispetto delle norme di sicurezza imposte dall’emergenza, secondo le linee guida della legge provinciale e nazionale. Un programma completamente diverso da quello ipotizzato, un’ edizione singolare e unica che non assomiglierà alle 35 che l’hanno preceduta. I dettagli saranno comunicati al pubblico nelle presentazioni settimane, certo è che comunque l’idea stessa di poter manatenere in qualche modo il “brand” è già un bel segnale da lanciare un po’ per tutti: operatori del settore e pubblico.















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