“Cosa sa Minosse”, al Cristallo cresce l’attesa per Guccini
Bolzano. C’è grande attesa per l'incontro live sulla pagina Facebook del Teatro Cristallo con il famoso cantautore e scrittore emiliano Francesco Guccini. L'occasione dell’evento, che si terrà sulla...
Bolzano. C’è grande attesa per l'incontro live sulla pagina Facebook del Teatro Cristallo con il famoso cantautore e scrittore emiliano Francesco Guccini. L'occasione dell’evento, che si terrà sulla pagina Facebook del Cristallo venerdì 26 febbraio alle ore 18, è la presentazione dell'ultimo libro di Guccini, scritto insieme a Loriano Macchiavelli (anche lui presente all’incontro) “Cosa sa Minosse. Storia di fantasmi e gente strana”. E sarà l’antropologo piemontese Marco Aime (anche lui autore di un libro con Guccini, dal titolo “Tra i castagni dell’Appennino”) a dialogare con i due importanti ospiti. Si partirà dal libro ma il discorso si aprirà, ovviamente, anche alla vita di Guccini, alla sua musica e alla passione per la scrittura che lo sta fortemente coinvolgendo in questo periodo della vita più appartata nel sua casa di Pàvana, sugli appennini tosco-emiliani. E proprio fra i paesi dell’Appennino dimenticato prende forma la storia di Minosse, il gatto nero come il carbone.
“La frenesia della città sembra all’improvviso lontanissima, i tornanti si snodano in mezzo a una fitta vegetazione, il segnale telefonico si interrompe: e poi, dietro una curva, ecco una radura dominata da una quercia maestosa e da un’antica casa in pietra. A Maurizio e a Marta sembra che quella casa sia lì ad aspettarli da sempre. A dire il vero Maurizio, da buon scrittore di romanzi, qualche sospetto per le case isolate nel bosco lo nutre, ma l’entusiasmo della moglie vince ogni resistenza. E così i due approdano tra gli Appennini, poco desiderosi di stringere amicizia con i ruvidi abitanti del paese vicino e determinati a godersi il loro incantevole buen retiro. Però non sono soli: dalle profondità della cantina – che i locali chiamano “l’inferno” – emerge un grosso gatto che si considera il vero padrone di casa e che, in virtù del suo pelo nerissimo, accetta l’epiteto di Minosse con felina condiscendenza. Ma non è tutto. Una notte dopo l’altra, a far loro compagnia si susseguono strani accadimenti: ombre fruscianti in giardino, luci che si accendono nel buio, Minosse che gonfia il pelo come se qualcosa lo avesse terrorizzato”.